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Politica Centro storico / Via Giuseppe Mazzini

«Passeggio in centro vietato», la polemica sul cartello luminoso all'ingresso di Verona

Le rimostranze della Corporazione Esercenti Centro Storico Verona, ma sul tema intervengono anche il consigliere regionale Bozza e i consiglieri comunali Bisinella e Tosi

«I potenziali clienti, in avvicinamento a Verona, trovano questi cartelli di "benvenuto" ad acquistare in centro storico...visto che questo non è vietato! Allegriaaaa! A questo punto, meglio chiudere tutto». Con questo messaggio, apparso sulla prorpria pagina social ufficiale, la Corporazione Esercenti Centro Storico Verona ha voluto manifestare il proprio disappunto nei confronti dei segnali luminosi che appaiono da oggi sulle strade principali d'ingresso alla città di Verona.

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Il messaggio contestato recita testualmente: «Allerta Covid-19. Comune di Verona. Passeggio in centro vietato». Di fatto nulla di diverso da quanto stabilito nell'ordinanza regionale firmata dal presidente del Veneto Luca Zaia, per quanto certamente non venga precisato che sia tutt'oggi consentito entrare nel centro storico o "città antica" esclusivamente per fare acquisti nei negozi (chiusi però la domenica) o recarsi in bar e ristoranti per consumare bevande ed alimenti.

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Sulla questione si è aperta una "mezza" polemica politica, con Patrizia Bisinella, Flavio Tosi ed il consigliere regionale Alberto Bozza che hanno ripreso un post Facebook di un esercente del centro storico di Verona che recita così:

«È consentito andare in centro per mangiare al ristorante, in trattoria, al bar (residenti e non residenti);

Se fermati per un controllo basterà indicare dove andate (non serve aver prenotato);

Oggi, sabato, sono aperti anche i negozi commerciali;

Semplicemente non fermarsi per struscio ed assembramenti».

Patrizia Bisinella commenta: «Stiamo tutti vivendo un momento difficile sul fronte sanitario e complicato da gestire, d’accordo, ma non posso non essere d’accordo con questo esercente. La crisi economica è e sarà un vero dramma per molti, troppi. Non sono questi i messaggi giusti da dare». Anche il consigliere regionale Alberto Bozza sottolinea: «L'emergenza che stiamo vivendo va gestita con razionalità: a mio avviso messaggi di questo tipo sono fuorvianti e rischiano di creare un danno economico enorme alle aziende della ristorazione e ai negozi del nostro centro storico. Ribadisco: è vietato passeggiare "senza meta", ma è assolutamente consentito recarsi in centro per acquisti e per consumare nei bar e nei ristoranti».

Fatte salve tutte le debite osservazioni e precisazioni del caso, cui peraltro si è cercato di dedicare ampio spazio con largo anticipo, non si può non rilevare che a monte l'ambiguità sul tema "passeggiate" è intrinseca all'ordinanza regionale stessa, scritta appositamente per fungere da deterrente alla mobilità tra Comuni interni alla Regione nel weekend, senza però effettivamente vietarla come avviene nelle zone arancioni. Il senso dell'espressione usata da Zaia, «zona gialla plus», è in fondo tutto qui. Prendersela dunque con un cartello luminoso, riduttivo finché si vuole ma tecnicamente ineccepibile nel presentare il "divieto" di passeggiare in centro stabilito nell'ordinanza regionale, è un po' guardare il dito che indica la Luna. Il vero tema, cioè la "Luna" del proverbio, è che l'ordinanza regionale firmata dal governatore Zaia, di per se stessa, crea un danno economico agli esercenti dei centri storici di ogni città del Veneto. Ne è ben consapevole il presidente Luca Zaia che con grande onestà politica ed intellettuale, sia in fase di presentazione dell'ordinanza, sia oggi in conferenza stampa, ha detto di essere «dispiaciuto» per questo, evocando la necessità di «ristori economici» per le categorie colpite, ma anche evidenziando che, purtroppo, «non c'è alternativa, l'alternativa è chiudere tutto».

Post Facebook Corporazione Esercenti Centro Storico Verona 14 novembre 2020

Post Facebook Corporazione Esercenti Centro Storico Verona - 14 novembre 2020

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