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Cronaca Università / Via San Francesco

Opera Nostra: "L'Università non aiuti a privatizzare Fondazione Arena"

Il comitato cittadino è allarmato per una ricerca richiesta all'UniVr sul bacino d'utenza del marchio "Arena". La replica del rettore: "L'università collabora con tutti"

I problemi economici della commissariata Fondazione Arena continuano a tenere in piedi il progetto di privatizzazione Arena Lirica Spa, di cui discute anche la politica e sui cui alcune associazioni culturali veronesi come L'Officina si sono espresse negativamente.

L'idea di gestire a livello privato la stagione estiva dell'Arena non si mette da parte, anzi, l’Università degli Studi di Verona ha ricevuto e accettato l’incarico di svolgere una ricerca allo scopo di verificare il bacino d’utenza del festival areniano e la fattibilità economica di Arena Lirica Spa. "Un bacino d'utenza che - scrive il comitato Opera Nostra - garantirebbe entrate economiche ingenti e su cui la sedicente Società Per Azioni sarebbe assolutamente interessata a mettere le mani, visto l'afflusso di spettatori che ha visto protagoniste le serate della stagione da poco iniziata.

Opera Nostra ha dichiarato ancora una volta la sua contrarietà alla privatizzazione e si rivolge direttamente al rettore dell'università: "Considerando che a Verona esiste già una Fondazione Lirico Sinfonica a prevalente capitale pubblico che svolge il medesimo compito, chiediamo al rettore Nicola Sartor di chiarire i dettagli economici e scientifici della partecipazione dell’ateneo veronese ad una simile iniziativa che, oggettivamente, legittima la svendita dei beni comuni, pubblici, a favore degli interessi privati di pochi e chiarire quale sia la convergenza tra le finalità istituzionali dell’ateneo veronese e quelle della costituenda società privata". Il comitato cittadino chiede anche a Sartor di "spiegare ai cittadini e a tutti gli amanti della lirica e dell’opera areniana, per quale motivo l’ateneo debba rendersi disponibile come strumento per la privatizzazione e il perseguimento di un disegno di liquidazione di una rilevante istituzione pubblica".

Una lettera che non è stata ignorata dal rettore dell'università di Verona che precisa: "Le ricerche che sono state chieste a questo ateneo sono mirate ad approfondire alcuni aspetti rilevanti relativi al bacino d’utenza e alla diffusione del marchio 'Arena' tra il pubblico nazionale e internazionale. Non posso che precisare che questo ateneo ha sempre collaborato e sempre collaborerà con qualsiasi soggetto che chieda approfondimenti su specifici temi. Si tratta della cosiddetta terza missione che gli atenei sono chiamati a svolgere per mettere a disposizione le loro conoscenze al servizio del Paese".

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