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Interviste

Cariverona, tre i nodi da sciogliere entro fine mese

In ballo la variazione dello statuto, l'aumento nel Banco Popolare e la nomina di Caccia nel cda

Sono giorni di grande laboriosità, se così possiamo chiamarla, per la Fondazione Cariverona. Tre i nodi che verranno sciolti entro la fine di gennaio: la nomina nel cda del secondo rappresentate del Comune, la modifica allo statuto sul cosiddetto requisito di onorabilità e l’aumento di capitale all’interno del Banco Popolare.

La prima questione dovrebbe essere quella di più semplice risoluzione, non fosse che di mezzo ci si è messa la politica. Ad entrare nel cda di Cariverona dovrebbe essere Riccardo Caccia, che libererebbe la presidenza di VeronaMercato a favore dell’ex numero uno di Agsm Gian Paolo Sardos Albertini. Tutto regolare, non fosse che Massimo Giorgetti ha fatto scoppiare un caso. I nomi di Caccia, del Pdl ma sempre più vicino al sindaco Tosi, e Albertini, iscritto alla Lista Tosi, non vanno giù al coordinatore cittadino del Pdl, che rivendica quei posti per qualcuno dei “suoi”.

Per quanto riguarda le modifiche allo statuto sui requisiti di onorabilità verranno discusse il 28 gennaio, data nella quale è fissato il prossimo consiglio generale. La variazione dello statuto avviane proprio quando il presidente della Fondazione Paolo Biasi risulta, per la sua attività di imprenditore, sotto inchiesta a Teramo per una doppia bancarotta preferenziale. Le modifiche dovrebbero portare alla non obbligatorietà della sospensione della carica in caso di condanna di primo grado e non prima del terzo grado di giudizio.

Infine, nel cda del 27 e nel consiglio del 28 il tema principale sarà però l'aumento di capitale della Fondazione Cariverona all’interno del Banco Popolare. Si tratta di un tema spinoso che va oltre i confini veronesi. La soluzione, infatti, dovrebbe essere all’interno del decreto Milleproroghe, il quale dovrebbe portare dallo 0,5 al 5 per cento il tetto massimo consentito alle fondazioni bancarie.

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