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Caos in Lessinia, ora si scioglie la neve

Terreni indeboliti e frane: 130 richieste di intervento alla Protezione civile da inizio novembre.

Sant’Anna d’Alfaedo, Cracchi, Poiana, Roncà, Vestenanova. Sono solo alcune delle località colpite da frane nell’ultimo mese e mezzo di piogge. Ieri è successo a Sona e un'intera via del paese è rimasta senza corrente elettrica per la notte. Stamane due frane hanno chiuso via Montalto, a Montorio, e via Castel San Felice sulle Torricelle. L’elenco dei dissesti potrebbe continuare per mettere in fila tutte le 130 segnalazioni pervenute negli uffici della Protezione civile in Provincia da inizio novembre. Dura da quaranta giorni, a intermittenza, il maltempo che ricopre di nuvole e acqua tutto il Veronese e l’alluvione che ha messo in ginocchio Monteforte, Soave e San Bonifacio ha fatto registrare disagi in tutto il versante orientale della provincia. Una situazione di costante pre-allarme, che richiede ai volontari e ai tecnici della Protezione civile ore su ore di lavori straordinari.

“Da novembre- spiega il dirigente provinciale Armando Lorenzini- siamo intervenuti in oltre cento località, per una lunga serie di disagi dovuti a dissesti idrogeologici. Il traffico, in alcune zone, procede a singhiozzo perché alcune importanti vie di collegamento, come la strada provinciale 34 all’altezza di Vestenanova, sono ancora chiuse. Abbiamo ripristinato la viabilità sulla provinciale 12 in Alta Valpolicella dove l’asfalto, a inizio novembre, ha ceduto aprendo ampi solchi sulla strada. Ora abbiamo disposto alcune limitazioni sulla portata dei mezzi in transito”. Anche a Roncà, due settimane fa, pezzi di strada sono stati letteralmente trascinati a valle aprendo voragini di 60 metri. Situazione simile alla contrada di Cracchi, in Lessinia orientale, rimasta isolata a causa di due frane che hanno impedito ogni transito prima e dopo il centro abitato.

“È sempre allarme qui da noi, almeno nell’ultimo periodo- continua Lorenzini-. Non sono solo le piogge a provocare dissesti, ma anche la variabilità della temperatura. Nelle parti montuose della provincia, come a Boscochiesanuova e sul Baldo, la temperatura si sta alzando sopra i tre gradi facendo sciogliere la neve e rendendo difficile l’assorbimento dell’acqua che cola a valle. La mancata corrivazione e l’assenza di drenaggio va ad indebolire i terreni, provocando smottamenti e cedimenti. La lunga lista di interventi, purtroppo, è destinata a salire inesorabilmente”.

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