Storie di artisti veronesi: il pittore Orazio Pigato
Pittore umile e dal temperamento sereno, qualità che si possono riscontrare nei soggetti delle sue opere e nella scelta dei colori
Non è stato veronese di nascita, ma d'adozione. Orazio Pigato è nato a Reggio Calabria nel 1896 e a Verona ci arrivò da giovane e ci morì nel 1966. Nel capoluogo scaligero ha studiato arte all'accademia Cignaroli dove ha conosciuto altri pittori con cui coltivò delle lunghe amicizie.
Pigato è stato un pittore umile e dal temperamento sereno, qualità che si possono riscontrare nei soggetti delle sue opere e nella scelta dei colori. Le sue opere più apprezzate furono le nature morte con vasi di fiori e i paesaggi che ritraeva dal vero, girando per le zone del Garda o della Valpolicella. Paesaggi che però non raffiguravano il territorio durante l'estate, quando i colori sono vivi.
Pigato preferiva toni più tenui; questo però nella fase più matura della sua carriera. Agli inizi infatti anche lui si avventurò in qualche azzardo quasi avanguardista, soprattutto nei titoli molto audaci. Cosa che non piacque molto ai critici conservatori di allora. Le prime critiche però non stroncarono la sua carriera e Orazio alla fine della sua vita potè vantarsi di aver esposto in prestigiose esposizioni a Venezia, Bologna e Roma, oltre che ovviamente a Verona. E proprio in Gran Guardia, nel 1968 fu organizzata in suo onore una grande mostra commemorativa.