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Politica Malcesine / Sr 249 Gardesana Orientale

Frane sul territorio gardesano, Bigon: «Ripensare il progetto della ciclovia»

A dicembre l'evento franoso a Tremosine e venerdì scorso quello che ha chiuso la Gardesana tra Riva e Limone. La consigliera PD: «Necessario confrontarsi con comunità locali e scegliere priorità su cui investire»

Non riaprirà prima di giovedì prossimo, 14 marzo, la Gardesana Occidentale al confine tra le province di Trento e Brescia. La principale strada che collega Riva del Garda e Limone è stata chiusa a causa della frana dell'8 marzo scorso. E l'esito del sopralluogo di domenica, riferito da TrentoToday, ha ipotizzato una riapertura della strada non prima di giovedì sera. Nel frattempo, sono stati potenziati i collegamenti via lago per aggirare il problema viabilistico.

E ancora una volta, il territorio gardesana è stato interessato da una frana. Dopo quella di Tremosine del dicembre 2023, un altro evento che deve «indurre ad un ripensamento della ciclovia del Garda e al vaglio di possibili alternative», ha dichiarato la consigliera regionale del PD Anna Maria Bigon, la quale su questo tema aveva presentato un'interrogazione alla Regione Veneto.

«Ancora non ho ricevuto risposta dalla giunta ed è incredibile che da parte della Regione non ci siano segnali della volontà di riflettere sui rischi evidenti - ha detto Bigon - Nello stesso decreto del Ministero delle infrastrutture si evidenzia come il requisito della sicurezza della ciclovia è elemento essenziale e imprescindibile. In fase di progettazione deve essere esaminato tutto il tracciato della ciclovia, evidenziando punti o tratti potenzialmente pericolosi per la percorrenza ciclabile, per i quali dovrà essere predisposta un'analisi del rischio. Il progetto iniziale della ciclovia non era finalizzato a costruire opere faraoniche e costose ma a collegare i tracciati già esistenti tra di loro per favorire un turismo diverso, lento, rispettoso dell'ambiente e della cultura del territorio. Per fare questo è necessario confrontarsi con le comunità locali e scegliere le priorità su cui investire. A partire dal collettore che richiede grandi e urgenti risorse per lavori di ristrutturazione straordinaria e di completamento. Ascolto dei territori, sicurezza, intermodalità, rispetto dell'ambiente, visione lunga sullo sviluppo del turismo locale, e priorità politiche sulla allocazione delle risorse disponibili: questi sono i criteri che dovrebbero spingere la Regione a confrontarsi con i problemi reali anziché sfuggire alle responsabilità politiche che la delicatezza dell'ambiente e del territorio richiedono».

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