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Lavori filobus in Via Città di Nimes, Tosi rilancia: «Copriamo canale Camuzzoni»

Il deputato veronese di Forza Italia: «Senza accompagnare quel cantiere a idee innovative per la viabilità si rischia di bloccare la città»

L'idea era già stata presentata durante la campagna elettorale per le elezioni comunali: interrare un tratto del canale Camuzzoni per deviarci il traffico durante i lavori di realizzazione del filobus nella zona di Via Città di Nimes. Ed ora che ci sono tempi certi per i cantieri della filovia, Flavio Tosi l'ha rilanciata.

Ieri, 13 febbraio, il deputato veronese di Forza Italia è stato affiancato dagli architetti Gian Arnaldo Caleffi, Filippo Bonini e dall'ingegner Franco Miller. E insieme a loro erano presenti anche le consigliere comunali Patrizia Bisinella e Anna Bertaia. Tosi ha parlato del grande cantiere del filobus che unirà i due sottopassi in Via Città di Nimes e che partirà da metà aprile. «Senza accompagnare quel cantiere a idee innovative per la viabilità si rischia di bloccare la città, dato che quella è una delle direttrici centrali del traffico - ha detto Tosi - Si passerà dalle attuali otto corsie percorribili a due. Vanno quantomeno limitati i danni, per questo abbiamo una proposta, già illustrata al presidente di Amt Giuseppe Mazza e che avanzeremo al sindaco Damiano Tommasi in consiglio comunale».

La proposta è stata illustrata da Caleffi: «Coprire il tratto del canale Camuzzoni che va dall'uscita della Tangenziale Nord fino all'altezza di Porta Nuova, passando per la stazione. Si sposterebbe lì parte della viabilità per la durata del cantiere. Dopodiché il canale coperto potrebbe diventare una ciclabile e ci sarebbe spazio anche per il parcheggio dei Flixbus». Inoltre, hanno spiegato Caleffi e Miller, «Piazzale 25 Aprile diventerebbe più ampio e largo e sarebbe finalmente collegato a Piazza Renato Simoni, dunque avremmo finalmente una stazione moderna ed europea unita alla città».
Miller ha ricordato che «all’estero i vecchi canali non solo li coprono, ma addirittura li intubano. Il cantiere del filobus è ovviamente un disagio, ma può essere anche un’occasione epocale per riqualificare tutto il layout della stazione di Porta Nuova e delle zone limitrofe. Se non si sfrutta questa opportunità se ne riparlerà solo fra 30-40 anni».

Caleffi è entrato anche nel merito dei costi e dei tempi: «Coprire quel tratto di Camuzzoni costa 10 milioni di euro e il lavoro porta via dai due ai sette mesi. Certo, serve rimandare il cantiere di Via Città di Nimes, in modo da permettere prima l’esecuzione della copertura del canale». Ma, ha ricordato Tosi, «è l’amministrazione comunale che decide il timing dei vari cantieri del filobus, che è un’opera complessiva di tre anni, dunque si possono posticipare tranquillamente i lavori in Via Città di Nimes e cominciare i cantieri altrove. Nel frattempo si deve lavorare politicamente per ottenere una variante dal Cipess, in modo da coprire con fondi statali il 60% di quei 10 milioni che servono per coprire il tratto di canale. Sottolineo che una variante del genere non incide sul progetto complessivo del filobus da poco sbloccato e sul resto dei cantieri».

Infine, Bisinella ha concluso aggiungendo che: «Stazione e centro cittadino vanno maggiormente collegati, creando anche uno spazio alberato e verde che accompagni i turisti in centro storico. Per coprire il Camuzzoni va posticipato l’avvio del cantiere del filobus, ma si può fare, è solo questione di volontà politica».

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