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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità San Zeno / Via Città di Nimes

La promessa del Comune: «Filobus in strada nel 2026, cantieri al via dopo Vinitaly». Ferrari: «L'inizio di una mobilità differente»

Con l’ok del Cipess si sbloccano i lavori: «È il primo passo per una mobilità differente e quindi per una città più vivibile». Oggi solo il 27 per cento dei veronesi conosce il progetto e dal Comune annunciano una «campagna di informazione capillare per informare sull’importanza e sui benefici dell’opera»

«Filobus in strada ad inizio 2026, l’anno di Verona città olimpica». Questo l'annuncio ufficiale del Comune di Verona all’indomani del via libera dal ministero al progetto di variante del filobus: «Ora finalmente i cantieri possono davvero partire, secondo un cronoprogramma che sarà presto definito», speifica la medesima nota di Palazzo Barbieri. In base a quanto si apprende, si dovrebbe partire «dopo il Vinitaly 2023, con il grande cantiere in via Città di Nimes» e «si prevede che i lavori per la realizzazione dell’infrastruttura vengano terminati nell’arco di 33 mesi».

Il Comune ha anche anticipato che verrà creato «un ufficio filobus ad hoc» che servirà per monitorare tutto il processo e per «garantire il rispetto dei tempi». Insomma, filtra ottimismo da Palazzo Barbieri attorno alla realizzazione di opera pubblica che la città attende da decenni: «Nel 2026 la Verona olimpica avrà un mezzo di trasporto pubblico di massa veloce ed efficiente al passo con il modello di mobilità delle città europee».

Ass. Ferrari: «Cambiamo volto a Verona, non temiamo i cantieri»

Lo stesso assessore alla mobilità, Tommaso Ferrari, non ha mai nascosto le proprie convinizioni al riguardo: «Crediamo che il filobus sia il punto di partenza per dotare il Comune di Verona di una mobilità differente, sfrutteremo i mesi di cantiere per studiare tutte le soluzioni possibili per integrare la mobilità cittadina con l’opera filobus e renderla davvero efficace. Una politica che vuole cambiare il volto della propria città non deve avare paura dei cantieri, indispensabili per creare quelle infrastrutture moderne finora solamente annunciate».

L'assessore Ferrari ha poi aggiunto: «Come amministrazione ci siamo attivati da subito per concretizzare l’opera, finanziando la realizzazione dei parcheggi scambiatori e aumentando il capitale di Amt3, passaggi indispensabili per l’avvio dell’infrastruttura. Ora monitorerermo il cronoprogramma mese dopo mese e soprattutto informeremo in modo adeguato i veronesi sia sulle tempistiche dei cantieri sia sull’importanza di dotare la città di un mezzo di trasporto pubblico di massa, sul quale poi servirà rimodulare la mobilità cittadina perché tutto il territorio sia servito in uguale misura, con provvedimenti che riguardano anche il piano della sosta, le ciclabili e nuove misure per potenziare gli spostamenti sostenibili. Ora si parte davvero, - ha concluso l'ass. alla mobilità Tommaso Ferrari - ringrazio le tante persone che in modo diretto e indiretto hanno collaborato e hanno spinto affinchè si approvasse questo progetto».

Cantieri in arrivo

I cantieri, secondo quanto viene preannunciato dal Comune di Verona, procederanno «su più fronti», ma «nessuno coinciderà o inciderà sugli altri, ciò per evitare disagi alla cittadinanza, che sarà puntualmente informata sull’avanzamento dell’opera». Quanto ai finanziamenti, la stessa nota di Palazzo Barbieri ha confermato che «il 60 per cento del costo dell’opera sarà a carico del ministero, per il restante 40 per cento provvederà il Comune attraverso Amt, che sta chiudendo l’accordo con la Banca Europea per gli investimenti».

Varianti approvate

Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile – Cipess, ricorda sempre la nota del Comune, «ha approvato le varianti al progetto originario del filobus, inviate ancora nel novembre 2021». Le principali modifiche «riguardano l’unificazione dei sottopassi di Porta Nuova e Porta Palio, il raddoppiamento della linea su via Pisano e via Spolverini, il nuovo tracciato con l’eliminazione della prevista galleria di via San Paolo e la variante relativa all’ex Manifattura Tabacchi che prevede il passaggio del filobus su viale Piave anziché sul viale della Fiera». Approvato anche il nuovo mezzo che «passa da una lunghezza di 18 metri a 18,75 con una capacità di 39 posti a sedere e 104 in piedi».  

Cittadini informati, non arrabbiati

Secondo un recente sondaggio che viene citato dal Comune di Verona, solo «il 27 per cento dei veronesi è al corrente del progetto filovia». Proprio da qui deriverebbe quella da Palazzo Barbieri viene definita come una «necessità», ovvero quella di «comunicare in modo capillare attraverso una campagna crossmediale che veicoli le informazioni nelle tradizionali assemblee pubbliche, ma anche su tutti gli strumenti digitali, per spiegare  ai cittadini non solo importanza e benefici dell’opera ma anche nel dettaglio le modifiche alla viabilità di cui saranno oggetto i diversi quartieri».

In tal senso, a breve, dovrebbe essere aperto anche un ufficio specifico con la presenza di operatori di Amt3 che saranno in grado di rispondere ai quesiti dei cittadini. «Questa è la vera sfida che ci siamo posti, - ha precisato il presidente di Amt3 Giuseppe Mazza - quella di comunicare correttamente, concretamente e puntualmente ai cittadini veronesi la realizzazione dell’opera cantiere per cantiere. L’altro fronte su cui ci concentreremo è la tempistica, ora che c’è il via libera ai cantieri possiamo definire con la ditta esecutrice dei lavori il cronoprogramma dettagliato. Si parte dopo il Vinitaly con l’obiettivo di avere il filobus su strada ad inizio 2026, in tempo per le Olimpiadi. Quanto alle varianti progettuali approvate dal Cipess, - ha aggiunto in conclusione il presidente Mazza - ricordo l’unificazione dei sottopassi in via Città di Nimes, lo sdoppiamento della linea sulle vie Pisano e via Spolverini, l’eliminazione del sottopasso in via San Paolo e il nuovo percorso a fianco dell’ex Manifattura Tabacchi. Ci saranno più cantieri aperti contemporaneamente, ma nessuno inciderà sugli altri».

Il "cantierissimo" di via Città di Nimes

Quello in via Città di Nimes è sicuramente tra i cantieri più delicati in vista della realizzazione dell'opera. Come ricordato dal Comune, unirà i due sottopassi esistenti creando un’unica galleria che «sarà riservata al traffico privato». In superficie, invece, «transiteranno solo i mezzi pubblici, su corsie preferenziali dedicate come accadrà per il tutto il percorso del filobus».

La stessa nota del Comune di Verona lo definisce come «uno dei cantieri più impattanti dell’opera», e proprio da qui deriverebbe dunque «la decisione di farlo partire dopo Vinitaly 2023 e procedere speditamente per concluderlo prima di Vinitaly 2024». Per la durata dei lavori, in base a quanto si apprende, «la viabilità della zona sarà modificata con la creazione di un grande anello circolatorio a senso unico tra Porta Nuova e Porta Palio, la cui attuazione sarà ampiamente illustrata e comunicata ai cittadini e ai principali stake holders, compresi i rappresentanti degli istituti scolastici che gravitano nella zona».

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