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Incendi nelle aziende di autotrasporto. Cgil: "Serve più impegno della politica"

Dopo il caso di Albarè di Costermano, Mario Lumastro, segretario generale del settore trasporti di Cgil Verona: "Appare davvero incomprensibile che solo pochissimi esponenti politici abbiano sentito il dovere di intervenire"

Sei rimorchi e una motrice della ditta HB Transport andati a fuoco ad Albarè di Costermano nella notte del 27 agosto. E l'anno scorso due episodi analoghi accaduti a Verona Sud dove ad essere presa di mira è stata la Alfa Trasporti. Non è arrivata la conferma che questi roghi siano intimidazioni o tentativi di estorsione ad opera della criminalità organizzata. Ma il sospetto è forte, tanto che da più parti viene invocato l'intervento dell'Antimafia.

Alcuni interventi dalla classe politica sono arrivati, ma non abbastanza per Mario Lumastro, segretario generale del settore trasporti di Cgil Verona.

Particolarmente sorprendente è stato il silenzio assordante delle istituzioni e degli esponenti politici nazionali e locali, a parte qualche rara eccezione - scrive Lumastro - Appare davvero incomprensibile che solo pochissimi esponenti politici abbiano sentito il dovere di intervenire su questo episodio che mina seriamente il nostro tessuto economico, mentre altri soggetti hanno fatto dichiarazioni ambigue sulla possibile natura dell'attentato, come a voler minimizzare l'accaduto, dimenticando che questo è il terzo grave incendio che colpisce il settore dell'autotrasporto negli ultimi otto mesi. Sicuramente la magistratura starà lavorando intensamente per dare nomi e volti agli autori dell'incendio e per scoprire eventuali collegamenti con le infiltrazioni mafiose, ma è necessario che anche altri soggetti comincino a porre maggiore attenzione su questo tema.

Lumastro chiede alle istituzioni locali di puntare la lente di ingrandimento sul tema delle infiltrazioni mafiose.

È oramai conclamato che il nostro tessuto economico e imprenditoriale soffre di questo male, come dimostrano le decine di interdittive emesse dal prefetto negli ultimi tempi - prosegue il sindacalista - Anche a livello nazionale sarebbe necessario avere la stessa attenzione e sarebbe auspicabile che tutti i parlamentari veronesi presentassero una interrogazione al ministro dell'interno per dare visibilità a livello nazionale a questa preoccupante vicenda. L’inserimento della criminalità organizzata nel tessuto produttivo, necessario anche per riciclare denaro sporco, è da combattere con decisione anche perché mette in ginocchio le aziende serie e responsabili, causando quindi disoccupazione, abbassamenti di salari e di diritti per i lavoratori.

L'impegno preso dalla Cgil rimane quello di segnalare società e persone disoneste, ma il sindacato locale chiede all'intera classe politica di aprire una discussione seria sull'argomento.

Denunciare tutte le situazioni sospette deve essere un dovere per amministratori, imprenditori e organizzazioni sindacali - conclude Lumastro - tutti devono coerentemente avere comportamenti impeccabili e devono attivarsi per diffondere al massimo la cultura della legalità, soprattutto tra i giovani. In questo senso il lavoro sarà lungo e difficile anche perché negli ultimi anni gli amministratori della nostra la nostra città, come nel resto del nostro paese, non hanno certo brillato in questo senso: alcuni sono stati condannati per corruzione, altri si sono dimessi per comportamenti forse non perseguibili penalmente ma molto discutibili sotto il profilo etico e morale. Sarà fondamentale cambiare registro e sarebbe auspicabile che tutto il consiglio comunale dia segnali concreti di discontinuità rispetto al passato.

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