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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Nuovo decreto, Draghi: «Scuole aperte fino alla prima media». Ma la zona gialla evapora

Dopo Pasqua le scuole in presenza fino alla prima media, ma per la zona gialla si va verso una "sospensione" fino al 30 aprile, dunque per bar e ristoranti solo asporto e domicilio

Dagli asili nidi alla prima media, passando per scuole dell'infanzia ed elementari, sono queste le classi che anche in zona rossa dovrebbero riaprire con i nuovi decreti che il governo sta preparando in vista della scadenza del 6 aprile. È probabile che già ad inizio della prossima settimana le nuove misure vengano presentate in via ufficiale. Oggi, venerdì 26 marzo, dopo la conferma che il Veneto resterà in zona rossa anche la prossima settimana, è stato lo stesso premier Mario Draghi ad affrontare in conferenza stampa il tema delle riaperture in ambito scolastico.

«Confermo la decisione di aprire fino alla prima media, - ha dichiarato il premier Mario Draghi - il ministro Bianchi sta lavorado affinché ciò avvenga in maniera ordinata. Si comincia a vedere una diminuzione nel livello del numero di contagi, anche se la situazione resta molto critica e preoccupante».

Entrando più nel dettaglio, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha aggiunto: «La volontà complessiva della Cabina di regia è però stata quella che se ci fosse stato uno spazio d'intervento lo avremmo utilizzato per la scuola fino alla prima media. Aprire ulteriormente aumenta però le forme di contagio, mentre alcune evidenze scientifiche mostrano come la scuola fino alla prima media non sia fonte di contagio, o comunque lo sia in modo molto limitato. Ciò che è fonte di contagio - ha chiarito Draghi - è tutto ciò che vi ruota attorno, anzitutto i trasporti e poi tutte le attività parascolastiche e più si alza l'età scolastica più aumentano anche queste attività che sono molto difficili da controllare».

La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, che per prima aveva promosso la riapertura delle scuole dopo Pasqua, ha commentato così via social: «Il presidente Draghi ha annunciato la riapertura delle scuole anche in zona rossa fino alla prima media e ha ribadito l’impegno del governo perché l’assegno unico e universale possa partire dal 1 luglio. È davvero un giorno di speranza per l'Italia, per le nuove generazioni, per le loro famiglie, che hanno visto i figli soffrire, privati della loro dimensione fondamentale di relazioni, di socialità, di cittadinanza. Vogliamo ripartire e lo facciamo dando priorità ai ragazzi. È il giorno che aspettavamo, ed è arrivato».

Come già anticipato ieri, tuttavia, se vi sarà un allentamento sulle chiusure in ambito scolastico, ben poche saranno dopo Pasqua e fino al prossimo 30 aprile le novità in senso meno restrittivo nelle varie aree di rischio. Perché il 30 aprile? La data per la scadenza del prossimo Dpcm è stata scelta in virtù del fatto che proprio il 30 aprile scadrà anche lo "Stato di emergenza nazionale" che, dunque, andrà anch'esso eventualmente rinnovato.  L'orientamento della Cabina di regia è però appunto quello che da dopo Pasqua, cioè nei fatti dal 7 aprile e fino alla fine del mese non siano più previste zone gialle.

Esattamente come già stabilito sinora nel decreto-legge del 13 marzo per il periodo dal 15 marzo fino al 6 aprile, in sostanza, anche nel prossimo decreto-legge che, verosimilmente, accompagnerà il nuovo Dpcm, dovrebbe quindi essere previsto che ai territori classificati in zona gialla, cioè che abbiano dei dati epidemiologici da zona gialla, si applichino ugualmente le norme della zona arancione. Bar e ristoranti sembrerebbero dunque destinati al solo servizio d'asporto e consegne a domicilio fino al prossimo 30 aprile in tutta Italia, così come dovrebbe slittare ancora la riapertura di cinema e teatri, per non parlare di piscine, palestre e i molti altri settori sinora al centro delle restrizioni.

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