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«Spazi mai autorizzati» per la festa "dalla cornice neonazista" a Bovolone

L'evento intitolato Festa al Nero di Seppia si sarebbe dovuto tenere al Centro Sportivo Ricreativo Crosare, ma dall'associazione che lo gestisce è arrivata una secca smentita

La prima Festa al Nero di Seppia di Bovolone sarebbe stata solo un'idea abbozzata. Come una bozza sarebbe il volantino che annunciava l'evento. La manifestazione non dovrebbe avere luogo, anche perché si sarebbe dovuta tenere il 16 settembre prossimo nel Centro Sportivo Ricreativo Crosare e l'associazione che gestisce quello spazio non ha dato alcuna autorizzazione.

Pare sia calato presto il polverone sollevato dal volantino sulla Festa al Nero di Seppia di Bovolone. Volantino che si è poi scoperto essere solo una bozza. Perché l'evento era stato pensato, ma poi l'organizzazione avrebbe incontrato troppi ostacoli e alla fine non se n'è fatto più nulla. Dell'idea iniziale è rimasta solo la bozza del volantino, una bozza piena di riferimenti neonazisti e neofascisti. Quell'immagine, fatta circolare attraverso i social network, è stata il perno di un attacco politico mosso dall'Anpi di Legnago e della Bassa Veronese al Comune di Bovolone. E le motivazioni dell'attacco avrebbero la stessa origine dell'idea della festa.

Tutto comincia il 24 luglio scorso, quando Anpi organizza un evento al Centro Sportivo Sociale Casella. L'evento è la Pastasciutta Antifascista. All'ultimo momento, però, lo spazio viene revocato e l'evento è annullato. Nel frattempo, sarebbe nata l'idea di una festa con una cornice ideologica opposta a quella dell'Anpi. Ecco dunque la Festa al Nero di Seppia, da tenere sempre a Bovolone.
Della revoca dello spazio per la Pastasciutta Antifascista, Anpi incolpa il Comune di Bovolone. Un'accusa rilanciata ieri, 30 agosto, sventolando il volantino della Festa al Nero di Seppia. Per l'associazione dei partigiani sarebbe stata una provocazione inaccettabile vedersi annullare a Bovolone la Pastasciutta Antifascista e vedere invece confermata una festa che non odora di nero di seppia ma di fascismo e nazismo. In realtà, però, l'idea di quella festa non si sarebbe mai concretizzata.
La Festa al Nero di Seppia, infatti, avrebbe dovuto avere luogo al Centro Sportivo Crosare di Bovolone. Ma Elisa Raffaeli, rappresentante legale dell'associazione che gestisce il centro, ha diffuso un tempestiva smentita. «Il nostro centro non ha mai né autorizzato né organizzato l'evento». Ed in effetti i numeri di telefono riportati nella bozza del volantino non appertengono a nessun volontario e a nessuno della direzione del Centro Sportivo Crosare. «Noi ci occupiamo di altre tipologie di attività rivolte alla collettività», ha specificato infine Raffaeli.
Una smentita, quella del Centro Crosare, simile a quella dell'associazione di volontariato Abeo. Era stato infatti pensato di devolvere il ricavato della Festa al Nero di Seppia alla onlus veronese che si occupa di bambini emopatici oncologici. E nella bozza di volantino era stato inserito anche il logo di Abeo. Logo però utilizzato senza l'autorizzazione dell'associazione.

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