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Pastasciuta Antifascista, a Bovolone non si tiene neanche l'evento riparatore

Giacomo Segantini dell'Anpi di Legnago e del Basso Veronese: «Va fatta chiarezza su chi ha diffuso discredito sull'iniziativa, su chi ha diffuso minacce di ordine pubblico e sul ruolo del Comune in questa vicenda»

L'Anpi di Legnago e del Basso Veronese non è riuscito ad organizzare per ieri, 31 luglio, a Bovolone l'evento riparatore della Pastasciutta Antifascista, annullata a causa della revoca degli spazi. E l'associazione ora chiede chiarezza.

Per domenica 24 luglio, Anpi Legnago ed il circolo culturale R'Ossi da Brodo avevano organizzato una Pastasciutta Antifascista al Centro Sociale Sportivo Casella di Bovolone. Un evento per rievocare la festa a base di pastasciutta organizzata dalla famiglia Cervi in seguito alla caduta del fascismo del 25 luglio 1943. A 48 ore dall'evento di Bovolone, però, gli spazi sono stati revocati agli organizzatori, i quali hanno tenuto un sit-in di protesta e aveva dato appuntamento alla domenica successiva per un evento riparatore. Evento che ieri non si è potuto tenere e Giacomo Segantini per l'Anpi di Legnago e del Basso Veronese ha commentato così: «Va fatta chiarezza su chi ha diffuso grave discredito sull'iniziativa e va fatta chiarezza su chi ha diffuso minacce di ordine pubblico per impedire l'evento e sulle pressioni ricevute dal centro Casella per revocare gli spazi concordati. Chiarezza sul ruolo del Comune in questa vicenda».
Comune che non ha concesso il patrocinio all'evento. «Abbiamo organizzato la festa rispettando ogni regola formale e concordemente con quei cittadini di Bovolone contenti che anche da loro si svolgesse questa festa tanto diffusa in Italia - ha spiegato Segantini - Non possiamo passare noi come responsabili del clima creatosi, bensì deve rendere conto chi ha creato malumore per non dire panico nel paese. La Pastasciutta Antifascista è quanto di più ecumenico e unificante ci possa essere: la caduta della dittatura, la prospettiva della pace e, invece della resa dei conti con i fascisti, la condivisione di una pastasciutta donata. Auspico che si possa riprendere il dialogo interrotto nostro malgrado con Bovolone, anche sostenuti da quei cittadini che sono nostro riferimento locale e magari con la partecipazione dei discendenti della famiglia Cervi».

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