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Casa di Giulietta, il ricorso di Juliet's Farm è stato respinto dal Tar

L'assessore alla cultura Francesca Briani: «Conferma della correttezza dell'azione amministrativa». Il consigliere comunale Bertucco: «La matassa è ancora intricata»

È stata pubblicata oggi, 26 giugno, la sentenza del Tar del Veneto che ha respinto il ricorso della Juliet's Farm, condannando la società al pagamento delle spese processuali.
La Juliet's Farm aveva chiesto l'annullamento dell'avviso pubblico del Comune di Verona per la sistemazione degli ingressi alla casa e al cortile di Giulietta. Il ricorrente lamentava tempi troppo brevi per rispondere al bando, ma il tribunale amministrativo ha riscontrato che non vi è stato «alcun pregiudizio alla facoltà di partecipare», in quanto la stessa Juliet's Farm è riuscita a prendere parte, presentando la sua proposta per tempo.

Il provvedimento del Tar dimostra la correttezza dell'azione dell'amministrazione nella pubblicazione di un avviso pubblico - ha sottolineato l'assessore alla cultura Francesca Briani - Il termine assegnato è stato ritenuto congruo con riferimento alle caratteristiche proprie della procedura adottata. La condanna di Juliet's Farm anche al pagamento delle spese a favore del Comune conferma ulteriormente la correttezza del nostro operato. Ribadisco quindi l'interesse dell'amministrazione di arrivare alla soluzione dell'annoso problema collegato all'accesso alla casa di Giulietta. Il bando è stato fatto per ottenere una pluralità di proposte, perché il nostro unico scopo è quello di fare l'interesse della città, garantendo la sicurezza dei visitatori e la realizzazione di un vero e grande museo multimediale.

Ma il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco insiste nel criticare l'amministrazione: «La matassa del project financing sulla Casa di Giulietta è ben lungi dal districarsi - scrive Bertucco - È pressoché certo che Juliet's Farm si appellerà al Consiglio di Stato ed è ormai chiaro che il presunto equilibrio raggiunto con la proposta di Mox è già andato a farsi friggere. La proposta di Mox è vincolante soltanto fino al 30 giugno, data entro la quale l'amministrazione dovrebbe portare il project in consiglio. Ma anche qui è evidente che i tempi sono troppo stretti. Si tratta di una guerra intestina che si giocherà a suon di ricorsi e contro ricorsi con l'effetto di rendere impraticabile qualsiasi soluzione per la casa di Giulietta a breve termine. Un esito prevedibile per una proposta di cui, a parte gli avvocati dell'una e dell'altra parte, nessuno ha mai potuto prendere visione, men che meno i consiglieri comunali».

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