rotate-mobile
Attualità San Zeno / Via Città di Nimes

Imprevisto al cantiere in Via Città di Nimes, il sottopasso non apre per il Vinitaly

L'assessore Ferrari: «Annuncio che non avremmo voluto fare. Quando si interviene su infrastrutture esistenti che non vengono toccate da trent'anni, il rischio di brutte sorprese c'è»

Missione fallita: il sottopassaggio provvisorio nel cantiere per la filovia in zona Città di Nimes non aprirà in tempo per il Vinitaly. Il mancato rispetto dell'impegno è stato ufficializzato oggi, 5 aprile, dopo l'incontro con le imprese che si occupano dei lavori.
Il sottopasso a viabilità provvisoria non può essere validato a causa di alcuni imprevedibili ammaloramenti dei diaframmi di Porta Palio e Porta Nuova. È dunque necessario un risanamento immediato delle strutture che allungherà i tempi di lavorazione. Un ritardo stimato in 15 giorni che non consente l'apertura temporanea prevista e che sposta a metà giugno il completamento finale dell'opera comprese le rampe di risalita e discesa.

L'imprevisto è stato determinante nella decisione di non aprire il sottopasso in via temporanea. Ed è stato dunque deciso di non prevedere un'apertura temporanea intermedia alla fine dei lavori, poichė le lavorazioni a cantiere aperto assicurano più velocità e risposta tempestiva a eventuali imprevisti.

Questa mattina, il responsabile unico del procedimento Domenico Menna e il direttore dei lavori Franco Galli hanno spiegato nel dettaglio le nuove fasi del cantiere. Assieme a loro, c'erano il presidente di Amt3 Giuseppe Mazza, l'assessore alla mobilità Tommaso Ferrari, il dirigente della mobilità e traffico di Verona Michele Fasoli e il comandante della polizia municipale Luigi Altamura.

«Fin dalle prime fasi di cantierizzazione - ha spiegato Menna - l'obiettivo di aprire al transito veicolare prima del Vinitaly è parso sfidante e tutti abbiamo lavorato per cogliere il pieno risultato. Ciononostante, nel corso dei lavori sono emerse difficoltà tecniche ed operative non prevedibili in fase di progettazione dell’opera, che hanno comportato continui aggiustamenti nel cronoprogramma, sempre al fine del rispetto dei tempi. Ciò malgrado, la data di riapertura entro l’avvio di Vinitaly rimaneva plausibile, in configurazione provvisoria, con l’utilizzo delle sole due corsie centrali. Si era però consci che ogni ulteriore minimo imprevisto nelle lavorazioni avrebbe comportato lo slittamento della data di ultimazione. In questa situazione di estrema compressione delle attività residue, oltre alle avverse condizioni meteo, il cedimento di due diaframmi esistenti in corrispondenza del sottopasso e la presenza di armature particolarmente ammalorate in ulteriori porzioni di diaframmi al di sotto dell’esistente piano viario, hanno di fatto determinato nuovi approfondimenti svolti anche sugli altri diaframmi esistenti, sia per stabilire la reale consistenza di intervento, sia per eseguire le necessarie attività per il risanamento statico di queste strutture risalenti ai Mondiali del '90, così da garantire sia la sicurezza delle maestranze impegnate nella realizzazione del sottopasso e la circolazione stradale sia la durabilità dell'opera nel suo complesso».

«È inutile girarci intorno - ha detto Ferrari - quello di oggi è un annuncio che non avremmo voluto fare. Siamo consapevoli degli sforzi che la cittadinanza sta facendo, da quasi un anno, per gestire l'impatto del cantiere, e per questo abbiamo fatto di tutto, insieme ad Amt3 e alle imprese, per rispettare le scadenze che ci eravamo dati. Purtroppo, però, quando si interviene su infrastrutture esistenti che non vengono toccate da trent'anni, il rischio di brutte sorprese c'è. Così, tra un'apertura parziale del sottopasso fatta in maniera provvisoria in condizioni di non piena sicurezza e la possibilità di rispondere a eventuali imprevisti in modo rapido, per arrivare più alla consegna definitiva dei lavori nel minor tempo possibile, abbiamo pensato che la seconda soluzione fosse la migliore, per il bene della città. Siamo consapevoli che c'è chi rimarrà deluso ma restiamo convinti che i problemi generati da questo e da altri cantieri che apriranno in città nei prossimi mesi saranno ampiamente ricompensati dai benefici di una Verona nuova, che dopo decenni di immobilismo ritorna a trasformarsi e a crescere, costruendo il suo futuro di città più vivibile più moderna, efficiente e sostenibile. Per questo disegno comune ci sentiamo di chiedere ai veronesi uno sforzo ulteriore nel sopportare questi disagi: da parte nostra, ci impegneremo ancora di più per far sì che i lavori procedano a ritmo serrato e che i problemi imprevisti siano risolti nel minor tempo possibile, affinché il nuovo sottopasso che trasformerà la viabilità della circonvallazione esterna possa aprire quanto prima in piena sicurezza».

«L'imprevisto - ha sottolineato il presidente Mazza - purtroppo non ci consente di mantenere fede all'ipotesi di aprire provvisoriamente entro il Vinitaly, e me ne dispiaccio. Ciò nonostante, dobbiamo mantenere la calma e non farci prendere dall'ansia di aprire. Sarebbe un errore enorme, dal momento che la nostra attenzione è fissa sulla restituzione, nel minor tempo possibile, dell'opera completa, per metterla a disposizione di tutta la comunità. Chiedo pertanto ai cittadini di pazientare ancora qualche settimana, con la consapevolezza che, una volta ultimati i lavori, la mobilità attorno a questo importante nodo viabilistico verrà sensibilmente migliorata».

«In previsione di Vinitaly - ha chiarito il comandante Altamura - abbiamo un piano B, articolato, che prevede anche delle possibili chiusure stradali, ma che non danneggerà mai il trasporto pubblico, che invito tutti a privilegiare. Ho già sensibilizzato gli istituti scolastici soprattutto perché in quei tre giorni di fiera vengano anticipate le partenze da casa, utilizzeremo il servizio di allertamento telefonico per ricordare i consigli viabilistici, soprattutto a Verona Sud, potenzieremo al massimo i servizi e avremo quaranta uomini in più che i comuni di Padova, Trento, Vicenza hanno messo a nostra disposizione. Ancora, potenzieremo i servizi con la centrale della mobilità, un aiuto fondamentale, garantiremo la massima fruibilità per l'accesso al Vinitaly, sia con indicazioni ad hoc per gli avventori sia chiedendo a Unicredit e Glaxo che in quei giorni i loro dipendenti possano lavorare da casa in smartworking. Bloccheremo, infine, nelle ore di punta, gli autocarri in zona Fiera e l'anello circolatorio per ridurre al minimo i disagi degli automobilisti privati».

«La mancata apertura del sottopasso non cambia nulla a livello di viabilità - ha concluso Fasoli - Di fatto rimane l'anello circolatorio così come è stato ideato in attesa dell'ultimazione dei lavori quando la versione definitiva della circolazione, che prevede di fatto che il trasporto pubblico locale transiti in superficie e che le autovetture private abbiano sfogo con il sottopasso, configureranno la nuova viabilità cittadina».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Imprevisto al cantiere in Via Città di Nimes, il sottopasso non apre per il Vinitaly

VeronaSera è in caricamento