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Venerdì, 26 Aprile 2024
Interviste

Legge svuota-carceri, decine di detenuti fuori da Montorio

Secondo la norma, a chi manca da scontare meno di un anno di pena potr passarlo ai domiciliari

A metà dicembre il parlamento era impegnato a dare la fiducia al governo Berlusconi. Quasi contemporaneamente, e con una scarsa copertura dei media, veniva pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la cosiddetta legge "svuota-carceri". Un nuovo strumento legislativo che ha l'obiettivo di alleviare gli endemici problemi di sovraffollamento nelle strutture carcerarie. Secondo la norma, i detenuti cui manca da scontare meno di un anno di pena in cella potranno passarlo ai domiciliari. Sempre se hanno una casa e non esiste un concreto pericolo di fuga.

L'opposizione ha alzato subito la voce, indicando il provvedimento come un "indulto mascherato" che potrebbe inasprire i problemi inerenti l'ordine pubblico. "Così si vanifica il lavoro delle forze di polizia e della magistratura e non si risolverà il problema del sovraffollamento delle carceri - commenta in una nota il Partito Democratico - queste misure sono destinate a produrre soluzioni tampone e di breve durata". Secondo le stime del direttore del carcere di Montorio Antonio Fullone, non confermate e quindi da prendere con le pinze, presto usciranno non meno di settanta detenuti dalla casa circondariale veronese. Tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, cioè per furti o rapine.

Di sicuro questi provvedimenti non saranno attuati dall'oggi al domani. Ora si sta lavorando per mettere a punto tutta l'organizzazione che dovrà coordinare e monitorare le uscite. "Di certo bisogna fare presto - afferma Pasquale Curcio, segretario provinciale della Ugl polizia penitenziaria - è difficile parlare di tempi in questo momento, ma credo che tra un mese e mezzo ci saranno i primi provvedimenti del genere. Si respira grande fiducia. Sia tra i detenuti, sia tra il personale carcerario, che sarà meno sovraccaricato di lavoro".

Se diminuisce il numero di detenuti in carcere, aumenta quello di chi sconta la pena agli arresti domiciliari. La coperta è corta. La polizia, quindi, avrà una maggiore mole di lavoro. "Gli agenti dovranno lavorare di più - accusa il Partito Democratico - anche perché non sono mai arrivati i rinforzi promessi". Il presidente della Provincia Giovanni Miozzi non nasconde il problema: "Le lamentele degli agenti sono condivisibili. La vera soluzione è la formazione. Noi organizzeremo dei percorsi di reinserimento in società. Altrimenti si corre il rischio che chi esce, se rimane isolato, tornerà in cella in breve tempo".

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