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Interviste

Bilancio Atv, il Pd: "I conti tornano solo grazie ai tagli"

Per i democratici "manca una politica di incentivo del trasporto. A farne le spese sono le famiglie"

Bilancio 2010 di Atv, per il Pd le preoccupazioni sono molte. I democratici si riferiscono ai rincari già effettuati sul biglietto urbano (+10%, da 1 euro a 1.10 euro in vigore dallo scorso settembre) e all’aumentata contribuzione della Regione (+2.8% nel 2010 rispetto al 2009): l’azienda dei trasporti ha chiuso con un bilancio di quasi 21mila euro "grazie -sostiene il Pd in una nota- al contenimento del personale (meno 18 unità) e al taglio dei salari dovuti alla mancata corresponsione del premio di risultato 2010".

“La situazione dovrebbe preoccupare tutti, soprattutto il sindaco e l’amministrazione –ha dichiarato il capogruppo del Pd in consiglio comunale Stefania Sartori-. È stato strombazzato che Atv veleggia in floride acque quando, dati alla mano, presenta un attivo ridicolo, soprattutto di fronte ad un futuro molto scuro. Oggi avremo meno autobus, meno linee e rincaro dei biglietti. Quello che preoccupa maggiormente è la riduzione dell’introito degli abbonamenti, dovuto soprattutto alla scelta di rendere la tariffa annuale e non più mensile come era sempre stato. A farne le spese sono sempre le famiglie, mentre gli utenti privilegiati dovrebbero essere gli studenti che ora devono pagare un servizio anche per i tre mesi estivi. Per questo molti scelgono di non rinnovare l’abbonamento. Ancora una volta, ribadiamo che manca il potenziamento al mezzo pubblico”.

Il consigliere comunale Giancarlo Montagnoli entra nello specifico: “Tra poco a Verona sarà difficile muoversi perché è previsto un aumento dei prezzi dei biglietti degli autobus e si sta discutendo di aumentare il prezzo degli stalli blu, legato anche questo all’azienda dei trasporti. Il bilancio di Atv è molto preoccupante: diminuiscono i ricavi da biglietti e abbonamenti, aumentano le spese per pubblicità e manutenzione, gli autobus sono sempre più vecchi: 80 su 150 hanno più di vent’anni, quindi aumentano il costo delle manutenzioni. In rialzo anche le assicurazioni. Detta in altri termini sembra che sia un’azienda in cui manca un governo. Noi diciamo che serve un direttore generale a tempo pieno e per riorganizzare il servizio devono parlare con gli autisti oltre che alle società di consulenza cui hanno già affidato gli incarichi”.

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