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Hellas, Setti riflette sul nuovo ciclo: «Attendiamo una risposta da Tudor, D'Amico vicino a lasciare. La squadra verrà cambiata»

Il presidente gialloblù non ha ancora preso decisioni, in attesa della scelta del tecnico croato: «Per noi è impossibile restare in Serie A se non si fanno delle cessioni. Simeone? I più forti non li posso tenere»

Maurizio Setti, intervenuto alla trasmissione "Diretta Verona" di TeleArena, ha proseguito il dibattito sul futuro dell'Hellas, dopo essere già stato ospite a "Calciomercato" di Telenuovo.

Il presidente gialloblù non ha dato ancora garanzie sui fronti di allenatore e mercato, confermando comunque che ad ora l'unico mister rimane Igor Tudor, che dovrebbe dare presto una risposta sulla sua permanenza o meno. Di seguito le parole del patron, in diretta sull'emittente scaligera nella serata di ieri, giovedì 26 maggio:

«Tutte le stagioni hanno le loro difficoltà. Per come siamo partiti, è stato un anno meraviglioso che ci ha lasciato delle certezze. Un gruppo che è migliorato ancora, composto da ragazzi sano. È stato un grande anno. Cioffi e Marroccu? Chiacchiere da bar. Il mister è uno solo ed è Igor Tudor. Una decina di giorni fa gli ho fatto capire cosa può fare il Verona. La prossima settimana ci darà una risposta. L'incontro è andato bene, c'è un bel rapporto, il mister rifletterà e poi deciderà. Cioffi? È stato un mio giocatore a Carpi. Io non so cosa la gente scrive, le cifre peraltro non sono mai state affrontate. È vicina invece la chiusura del rapporto con mio figlio D'Amico. Ad oggi contratti non stati fatti e non ne faremo sino a che non definiamo con Tudor. Neanche sul direttore sportivo siamo decisi su chi andare. Non ho preso alcun tipo di decisione, ad ora sto interpellando solo direttori sportivi. Tudor? Si deve star bene in due. Come sempre, sono stato onesto su quello che posso e voglio fare. I senatori resteranno, poi ci sono le varie dinamiche del calciomercato.

La squadra verrà sicuramente cambiata. Per noi è impossibile restare in A se non si fanno delle cessioni. I calciatori bravi vengono attirati da situazioni più importanti, credo sia corretto promettere quello che si può fare. Chi va via da Verona va via per migliorare. Io devo fare un calcio che si auto-sostiene. Un club come il mio deve avere determinati ricavi per poter stare in competizione. Simeone? Ha fatto la stagione più importante della sua carriera, ma può essere che sia l’inizio di un percorso. È un giocatore generoso, che dà sempre il massimo. Se lo riscattiamo? Vediamo. Dobbiamo incontrare i procuratori e fare dei ragionamenti. Certo, i più forti non li posso tenere. Chi prometto che resta? Montipó, Faraoni, Lazovic, Coppola, Dawidowicz e Caprari sicuramente. Lo zoccolo duro dei vecchi lo manteniamo e sappiamo che è la nostra forza.

L'obiettivo resta la salvezza, poi la posizione in classifica spetta solo al campo deciderla. Sarebbe bello vedere lo stadio sempre pieno. Questo pubblico fa la differenza ed in casa qualche punto in più lo porta. Abbiamo bisogno di loro per la salvezza e sarebbe bello avere qualche abbonato in più, è innegabile che il loro aiuto anche economico è importante per le casse della società».

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