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Politica Stazione / Piazzale XXV Aprile

«Linea ferroviaria Verona-Rovigo, servizio carente. Tempi di percorrenza da diminuire»

La tratta è gestita da Sistemi Territoriali, il cui presidente Marco Grandi è stato assente durante l'ultima audizione in commissione regionale. La consigliera Bigon: «Non un bel segnale»

La consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon non è rimasta del tutto soddisfatta dall'ultima rendicontazione dell'attività svolta da Sistemi Territoriali per le tratte ferroviarie che la società ha in gestione in Veneto. Rendicontazione che periodicamente Sistemi Territoriali deve fornire alla Regione e che ha fornito anche giovedì scorso, 13 luglio, all'interno della riunione della seconda commissione del consiglio regionale.

All'appuntamento di giovedì scorso, però, non era presente il presidente di Sistemi Territoriali Marco Grandi e la relazione è stata fornita dai dirigenti dell'azienda. «L'assenza del presidente di Sistemi Territoriali all'audizione in commissione, chiesta proprio per affrontare le questioni legate all'andamento della società e alle gravi carenze di servizio, non è davvero un bel segnale. Restano sul tavolo tutti i nodi problematici che generano forti disagi per l'utenza, con particolare riferimento alla tratta Rovigo-Verona», ha commentato Bigon.

La Verona-Rovigo continua infatti ad essere tra le peggiori tratte ferroviarie d'Italia e questo produce danni per i territori che attraversa. «Ho ribadito la necessità di diminuire i tempi di percorrenza - ha spiegato Bigon - Ad oggi occorre un'ora e tre quarti per coprire i 95 km della linea. Una lentezza che scoraggia i pendolari e gli studenti universitari: un servizio veloce, con materiale rotabile di nuova generazione, consentirebbe di frequentare le lezioni e tornare a casa in giornata, senza doversi sobbarcare i costi proibitivi per un appartamento in affitto».

E all'inizio di quest'anno il rilancio della Verona-Rovigo sembrava imminente con il passaggio di gestione da Sistemi Territoriali a Trenitalia, avvenuto tramite bando. Passaggio che però al momento è ancora bloccato da un ricorso al Tar. «Attendiamo questa svolta - ha concluso Bigon - nell'ottica della valorizzazione di queste aree anche sotto il profilo turistico e dello sviluppo economico».

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