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«Troppo vicina al cimitero monumentale, la villa del sindaco va demolita»

Il Partito Democratico esulta per lo stop al ponte ciclopedonale sulla Valle dei Mulini e carica ancora contro il primo cittadino di Costermano sul Garda. «Faccia un passo nella giusta direzione e ammetta gli errori commessi»

Il Partito Democratico veronese è raggiante per lo stop al progetto del ponte ciclopedonale nella Valle dei Mulini. Ma l'attività del partito non si ferma perché, oltre alla richiesta di dimissioni del sindaco di Costermano Stefano Passarini, il PD chiede anche la demolizione della villa che lo stesso primo cittadino si sta facendo costruire.

Martedì scorso, 7 novembre, con un messaggio rivolto a tutta la cittadinanza, Stefano Passarini ha comunicato l'esito di alcune valutazioni sul progetto del ponte ciclopedonale tra Marciaga e Costermano. Un'opera voluta dall'amministrazione di Costermano per riqualificare la Valle dei Mulini e osteggiata dalle associazioni ambientaliste. Tra le valutazioni esaminate da Passarini, quella della Sovrintendenza riteneva il ponte «idoneo dal punto di vista paesaggistico con aggiustamenti formali». Mentre Genio Civile e Forestale hanno evidenziato problemi di sicurezza, giudicando l'opera «non idonea dal punto di vista geomorfologico».
Per queste ragioni, Passarini ha fatto pubblicamente un passo indietro, bloccando formalmente la realizzazione del ponte con un provvedimento approvato dalla giunta comunale. Un passo indietro che i consiglieri regionali del Partito Democratico Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni hanno festeggiato come una vittoria. «Siamo molto soddisfatti per questo risultato cui abbiamo dato il nostro contributo attraverso le sollecitazioni e le denunce sui rischi di questo progetto, portate sul tavolo della Regione - hanno detto Bigon e Zanoni - Su questa vicenda avevamo fatto presente in modo chiaro le criticità che rendevano questo progetto incompatibile con le esigenze di tutela di un Sito di Interesse Comunitario e soprattutto il fatto che gli interventi programmati non sarebbero stati sottoposti a Valutazione di incidenza cumulativa ambientale (Vinca). Questa svolta conferma le nostre ragioni».

Il PD, però, va avanti. In una recente inchiesta televisiva, il programma di Rai 3 Report non aveva sollevato soltanto dubbi sul piano di riqualificazione della Valle dei Mulini. L'inchiesta, infatti, dava conto anche di un contenzioso su cui si attende la sentenza del Consiglio di Stato e su cui si era già espresso il Tar del Veneto.
Per realizzare un centro per anziani, il Comune di Costermano aveva unilateralmente ridotto il vincolo cimiteriale che non permette di costruire a meno di 200 metri dal cimitero monumentale tedesco. Della riduzione di quel vincolo avrebbe però beneficiato anche la famiglia del sindaco Passarini, che si sta facendo costruire una villa a meno di 200 metri dal cimitero.
Il Tar ha ribadito che la decisione del Comune non è stata regolare, riportando il vincolo cimiteriale a 200 metri. E contro questa sentenza, il Comune ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, spiegando che quel vincolo non permetterebbe la costruzione del centro per anziani. Per il segretario provinciale del PD Franco Bonfante e per il segretario del circolo PD di Costermano Adriano Boni, però, la decisione del Tar è giusta e la villa del sindaco andrebbe demolita. «Il vincolo cimiteriale è di tipo assoluto e non consente alcun tipo di deroghe - hanno dichiarato Bonfante e Boni, riprendendo una sentenza del Consiglio di Stato su una vicenda simile trattata dal Tar del Toscana - E la regola vale anche per una villa come quella riferibile al sindaco o alla moglie del sindaco di Costermano sul Garda in costruzione all’interno della fascia di rispetto del cimitero militare tedesco. La legge consente la riduzione a 50 metri della fascia di rispetto soltanto per esigenze di interesse pubblico, il che è evidente non sia il caso di Costermano. Ci si chiede: come è stato possibile aver rilasciato il permesso a costruire ad un privato quando le norme erano chiare e lo vietavano? E ancora: sono stati sospesi i lavori della villa dopo la sentenza del Tar Veneto sulle distanze cimiteriali? Ed ora, cosa intende fare il responsabile dell’ufficio tecnico? Il sindaco faccia un passo nella giusta direzione: dopo aver dichiarato di aver sbagliato sul ponte sospeso, ammetta gli errori commessi anche su questa villa, che va demolita».

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