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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Vigasio

Intel a Vigasio, progetto rischia di sfumare. «Colpo pesante per la nostra Regione»

Il consigliere regionale Lorenzoni attacca Zaia: «Ha dato la sensazione che sulla disfida dei chip si fosse prossimi a portare a casa il risultato. Ora, la fine è ingloriosa»

Potrebbe essere del tutto sfumato l'investimento miliardario che la multinazionale americana Intel aveva previsto in Italia. Un investimento che avrebbe portato alla creazione di uno stabilimento per la produzione di chip con migliaia di posti di lavoro. Per ospitare questo stabilimento si era candidato anche il Veneto, individuando un sito potenzialmente valido nel territorio di Vigasio. Ipotesi che tutti, nel Veronese e in Veneto, avevano sostenuto e che ora rischia di naufragare.

La trattativa tra Intel e Italia era trapelata nel settembre dello scorso anno, quando era ancora in carica il governo di Mario Draghi, il quale aveva messo sul piatto consistenti aiuti economici per facilitare l'investimento della multinazionale nel nostro Paese. Con il cambio di governo e con l'insediamento della premier Giorgia Meloni la trattativa andò avanti ma con minori aiuti da parte dell'Italia. Ora le cifre con cui il governo intende attirare Intel potrebbero non essere più soddisfacenti e l'affare potrebbe saltare.

«Luca Zaia aveva confermato la candidatura del Veneto al progetto di Intel per ospitare a Vigasio un investimento da 10 miliardi di euro, capace di creare subito 3.500 posti di lavoro», ha ricordato il consigliere regionale dell'opposizione Arturo Lorenzoni, che di fronte al possibile fumata nera sull'affare Intel critica il governo regionale. «Zaia ha dato la sensazione che sulla disfida dei chip si fosse prossimi a portare a casa il risultato per arricchire i progetti su cui si è speso, dai siti Unesco ai Giochi olimpici 2026 di Milano-Cortina - ha aggiunto Lorenzoni - Ora, la fine ingloriosa del processo di contrattazione: lo stabilimento da 30 miliardi sarà realizzato in Germania, dove il Governo mette a disposizione a fondo perduto un terzo dell’investimento, condizioni migliori rispetto a quanto messo sul piatto in Veneto. Per la nostra Regione è un colpo pesante: il baricentro della manifattura si sposta in Nord Europa e il Veneto deve accontentarsi delle etichette Unesco e delle briciole delle Olimpiadi milanesi. Non è pizza e mandolino, ma poco ci manca: americani e tedeschi ci considerano per le vacanze, non per gli investimenti industriali».

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