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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Fratelli d'Italia Legnago: «Apriamo un Cpr». Lorenzetti tace e il PD boccia

La sezione locale del partito di Meloni propone di attivare un centro per i rimpatri nell'ex caserma Rebora o in un immobile comunale nella frazione di Torretta. Il sindaco non commenta e i dem bollano l'idea come «guizzo di propaganda»

Un centro di permanenza per i rimpatri a Legnago, per rendere più efficaci i provvedimenti di espulsione e magari tenere distanti dalla provincia di Verona gli stranieri irregolari sul territorio italiano. La proposta è stata lanciata dal circolo legnaghese di Fratelli d'Italia, partito che sostiene il sindaco leghista Graziano Lorenzetti. Il primo cittadino, però, non ha lanciato messaggi di adesione all'idea di Fratelli d'Italia, mentre dall'opposizione è arrivata la bocciatura del Partito Democratico.

Da quando a San Vito di Legnago è stato attivato un cas (centro di accoglienza straordinaria) per 37 richiedenti asilo, i temi della sicurezza e dell'immigrazione sono diventati più rilevanti per la comunità locale. Temi che il sindaco Lorenzetti ha affrontato con iniziative simboliche forti, come la temporanea rinuncia alla fascia tricolore o la modifica della bandiera dell'Unione Europea. Provocazioni che hanno avuto il compito di inviare messaggi al Governo nazionale, a cui Lorenzetti ha chiesto strumenti migliori per alzare il livello di sicurezza dei cittadini ed interventi più rigidi per arginare l'immigrazione incontrollata.

Dall'esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni non sono arrivate risposte dirette a Graziano Lorenzetti, ma un'idea dal partito di Meloni è arrivata. La sezione di Legnago di Fratelli d'Italia ha chiesto di discutere l'ipotesi di aprire un centro di permanenza per i rimpatri (cpr). Ipotesi sostenuta proprio da Fratelli d'Italia, che vede a Legnago diverse soluzioni per l'attivazione di quello che sarebbe il primo cpr in Veneto, tra cui l'ex caserma Rebora oppure un immobile comunale nella frazione di Torretta.

La proposta non ha però trovato sponde felici nella maggioranza ed anche il sindaco Lorenzetti ha preferito non commentarla. L'hanno commentata, invece, il segretario provinciale del PD veronese Franco Bonfante e la segretaria del circolo PD di Legnago Luigina Zappon, respingendola duramente. «Cercare di far credere che i flussi migratori si possano arginare con i rimpatri forzati è la mossa della disperazione da parte di una forza politica come Fratelli d’Italia di Legnago che in quattro anni di amministrazione locale non ha costruito niente e ora cerca scorciatoie per coprire il vuoto che lascia sul territorio - hanno detto Bonfante e Zappon - Non a caso hanno trovato il gelo non solo da parte del loro sindaco Lorenzetti ma anche dal coordinatore provinciale del loro partito. I cpr portano degrado e insicurezza per le comunità che li ospitano perché sono stati trasformati in centri di detenzione, popolati da immigrati irregolari che talvolta si sono macchiati di reati, la cui permanenza si protrae a tempo indefinito a causa dell’assenza di accordi internazionali con i Paesi di origine che ne favoriscano il rimpatrio. La proposta di incarcerare l’immigrazione è fuori da ogni logica praticabile: all’inizio saranno centinaia e poi arriveranno a migliaia. Un nuovo guizzo di propaganda di questa forza politica che aveva spergiurato di essere in grado di arginare il fenomeno epocale dell’immigrazione ma ne è rimasta travolta. L'accoglienza diffusa è l’unica via per gestire secondo criteri di umanità e sicurezza un fenomeno epocale che la propaganda delle destre non è riuscita nemmeno a scalfire, né in Italia né altrove. Vanno piuttosto cambiate le norme che impediscono di trovare lavoro così da favorire l’integrazione e prevenire l’emarginazione che a volte porta anche alla criminalità».

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