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Elezioni provinciali senza sconfitti, centrosinistra indietro ma soddisfatto

Le aspettative della lista Rete! sono state rispettate con l'elezione di 5 consiglieri. Gli altri 11 però sono di centrodestra e Verona Domani esulta: «Maggioranza schiacciante»

Centrodestra veronese felice per la maggioranza confermata in consiglio provinciale. E centrosinistra che con qualche polemica interna non va comunque sotto le aspettative. Non sembrano dunque esserci sconfitti nelle elezioni che sabato scorso, 16 marzo, hanno rinnovato il consiglio della Provincia di Verona.

Alle urne non sono stati chiamati i cittadini ma gli eletti nei vari Comuni scaligeri. E alla chiamata ha risposto quasi l'80% degli aventi diritto. Due erano le liste dei candidati: Rete! e Centrodestra Verona. E l'esito del voto è stato di cinque eletti per la lista Rete! e di undici eletti per la lista Centrodestra Verona. «Gli amministratori chiamati al voto hanno espresso il loro forte sostegno al centrodestra unito, dimostrando una maggioranza schiacciante - ha commentato Matteo Gasparato, leader di Verona Domani - Il centrodestra unito ha più che doppiato il centrosinistra, confermando forza e attrattività sul territorio». Verona Domani ha fatto eleggere entrambi i suoi candidati al consiglio provinciale: il sindaco di Bussolengo Roberto Brizzi e il sindaco di Bovolone Orfeo Pozzani. «Porteremo avanti le nostre proposte e rappresenteremo al meglio gli interessi dei cittadini - ha concluso Gasparato - Continueremo a lavorare con determinazione e impegno per una Provincia più forte e più prospera per tutti».
Quattro, invece, i consiglieri provinciali proposti da Forza Italia ed eletti sabato scorso: «Michele Taioli, Stefano Negrini, Nadia Maschi e Orietta Gaiulli. «Due uomini e due donne preparate e di esperienza - ha commentato Alberto Bozza - Un grande lavoro di squadra grazie alla sincera collaborazione di tutti, dai candidati, ai nostri amministratori, ai vertici del partito. Siamo il primo partito della Provincia di Verona in termini assoluti per seggi rappresentati».

La lista Rete! puntava ad eleggere cinque consiglieri e ce l'ha fatta, come evidenziato dal sindaco di Verona Damiano Tommasi: «La Provincia, come già ribadito in occasione dell'elezione del presidente Pasini, è un ente che ha bisogno di collegialità e unità di intenti. Per questo avevamo proposto fin da subito una lista unica. Così non è stato ma ugualmente abbiamo eletto rappresentanti territoriali riservando a Verona città una sola consigliera. La rappresentanza di genere per quanto riguarda la nostra lista è stata confermata e siamo soddisfatti, come consiglio comunale di Verona, di aver contribuito alla rappresentanza diffusa dei territori. Augurando a consiglieri e consigliere un buon lavoro siamo convinti che il buon rapporto maturato fino ad oggi tra comune capoluogo ed ente provinciale proseguirà ulteriormente con ancora maggior coinvolgimento. Il progetto Rete! continua con l'obiettivo di stimolare la partecipazione civica anche in vista della prossima tornata elettorale in cui andranno al voto quasi la metà dei comuni della provincia».
Soddisfatto anche il Partito Democratico, soprattutto per un risultato ottenuto grazie ad una larga coalizione. «La lista presentata si è rivelata equilibrata, rappresentativa e credibile - hanno commentato il segretario provinciale Franco Bonfante ed il responsabile degli enti locali Diego Zardini - Tutto questo ci permette di guardare con maggiore serenità anche alle prossime scadenze, in particolare alle amministrative di giugno, tra le elezioni più complesse e delicate».

Non è mancata però una piccola scaramuccia politica proprio all'interno del centrosinistra. Il sindaco di Garda ed esponente di Italia Viva Davide Bendinelli ha messo in luce la mancata elezioni della consigliera comunale gardesana Lorenza Ragnolini. «Il PD sostiene la sua consigliera sui social ma non nelle istituzioni - ha dichiarato Bendinelli - E la scelta della Ragnolini di basare la sua attività di rappresentante eletto sulla polemica scandalistica e denigratoria ha raccolto quello che ha seminato: il nulla. Da tutte le amministrazioni del lago non ha ricevuto un solo voto».
Piena solidarietà a Ragnolini è stata espressa da Bonfante e Zardini, che hanno replicato: «Bendinelli ha preso a pretesto i risultati delle elezioni provinciali per tentate di screditare l’efficacia dell’azione politica di una delle principali esponenti dell’opposizione. Un gesto maramaldesco di cui il primo cittadino dovrebbe scusarsi, che denota piuttosto un nervo scoperto della sua amministrazione, insofferente alle critiche e alle verifiche. Bendinelli dovrebbe essere il primo a sapere che simili mezzucci non riusciranno a scalfire la determinazione della consigliera a far luce sulle purtroppo numerose scelte controverse che accomunano la sua amministrazione ad altre amministrazioni del Garda veronese. Specie nella gestione, anzi, nell’assalto edilizio al territorio. La sponda veronese del lago è troppo spesso oggetto di scandali, proteste e inchieste giornalistiche che non fanno certo il bene della comunità».

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