«Sulla morte di mio figlio molte cose non quadrano. Si deve ancora indagare»
Presidio in Piazza Bra della madre di Lorenzo Casini, il 22enne deceduto nel gennaio del 2019 a Costermano. La donna si è opposta alla richiesta di archiviazione delle indagini per omissione di soccorso
Con un presidio in Piazza Bra ha avanzato ancora la sua richiesta di verità e giustizia per il figlio, Lorenzo Casini. Ha allestito un gazebo con le foto del ragazzo, un 22enne che «amava la vita e aveva tanti progetti. Era solare, altruista, lavorava ed era anche un soccorritore volontario», come lo ha descritto la madre, Elisabetta Casini. È stata lei ad organizzare il banchetto in piazza martedì scorso, 6 dicembre. E sempre lei, insieme al suo avvocato, si è opposta alla richiesta di archiviazione dell'indagine per omissione di soccorso nata in seguito alla morte di Lorenzo.
Lorenzo Casini è deceduto il 3 gennaio 2019 nella casa dove viveva in affitto a Gazzoli di Costermano del Garda. Lo ha trovato senza vita il coinquilino e per gli investigatori si trattò di un decesso per suicidio. Di questo, però, non è convinta Elisabetta Casini, la madre del 22enne. Per lei ci fu almeno un'omissione di soccorso da parte del coinquilino, della migliore amica e dell'ex fidanzato di Lorenzo. Il giovane, infatti, scrisse di sentirsi male e inviò dei massaggi di aiuto che però furono ignorati. Su questi elementi si basa l'opposizione presentata da Elisabetta Casini e dal suo legale alla richiesta di archiviazione dell'inchiesta avanzata dal pubblico ministero. Ora è il gip che deve decidere se c'è la necessità di proseguire con le indagini oppure no.
In attesa di questa decisione, Elisabetta Casini è scesa in piazza martedì scorso, per chiedere alla magistratura una risposta favorevole alla sua richiesta e per mantenere viva la memoria del figlio. Un'occasione anche per alimentare la raccolta di firme lanciata dalla madre di Lorenzo Casini con cui si chiede di investigare a fondo sulla morte del 22enne su cui «molte cose che non quadrano», ha scritto Elisabetta Casini.