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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Via dello Zappatore

Chiesta archiviazione per omissione di soccorso. «Ma mio figlio si poteva salvare»

Lorenzo Casini è morto nel 2019 nella sua abitazione di Costermano. Per gli investigatori è suicidio. Ma la madre del giovane ha denunciato tre amici del figlio per non averlo aiutato

Non vuole vendetta, solo giustizia. «E la speranza che nessun'altra madre possa perdere un figlio per omissione di soccorso». Elisabetta Casini non cerca altro da quasi quattro anni. E cioè da quando suo figlio Lorenzo è morto nella casa dove viveva in affitto, in località Gazzoli a Costermano del Garda.

Era il 3 gennaio 2019 quando il 22enne Lorenzo Casini viene trovato senza vita dal coinquilino e collega di lavoro. Viene subito allertato il 118 e gli operatori sanitari trovano il giovane appeso per il collo vicino alla scala a chiocciola che unisce i due piani dell'abitazione. Per il medico dell'ambulanza non ci sono dubbi: il ragazzo si è suicidato impiccandosi. E non avranno dubbi neanche i carabinieri intervenuti sul posto né il procuratore che ha seguito il caso.
I dubbi però ce li ha la madre di Lorenzo che ha denunciato per omissione di soccorso la migliore amica, il coinquilino e l'ex fidanzato del figlio. Quella notte, infatti, il 22enne avrebbe preso una forte dose di un farmaco per dormire. A dargliela sarebbe stato il coinquilino. E dopo aver assunto il farmaco, Lorenzo Casini si è sentito male ed ha inviato via Whatsapp dei messaggi di aiuto all'amica. «Lei, l'ex fidanzato e il coinquilino sapevano che Lorenzo stava male e non hanno fatto nulla per salvarlo - ha spiegato Elisabetta Casini - Avrebbero potuto chiamare il 118. Avrebbero potuto chiamare anche me. Ma non l'hanno fatto».
Le indagini per omissione di soccorso sono state chiuse con la richiesta di archiviazione. Archiviazione contro cui Elisabetta Casini si è opposta insieme all'avvocato Antonio Guglielmelli. Giovedì prossimo, 17 novembre, sarà il gip a decidere.

Ma quelli sull'omissione di soccorso non sono gli unici dubbi della madre di Lorenzo. Secondo lei, con il farmaco preso, il 22enne non avrebbe avuto la forza per impiccarsi. «Inoltre, Lorenzo aveva in casa anche 2mila euro che sono spariti. E non è stata neanche richiesta la perizia del medico legale», ha aggiunto la madre del giovane. Un giovane che si sarebbe tolto la vita per una delusione d'amore, secondo gli investigatori. Ma, per la madre, Lorenzo era una ragazzo generoso, che amava la vita e aveva un lavoro e molti amici.

Panchina bianca per Lorenzo Casini

E proprio per ricordare Lorenzo Casini, il 30 ottobre scorso è stata inaugurata, nel Parco Rimembranza di Garda, una panchina bianca. «È un simbolo di solidarietà - ha spiegato la madre del 22enne - Vogliamo sensibilizzare tutti, ma soprattutto i più giovani, all'ascolto verso l'altro; contro il bullismo e l'indifferenza. Un progetto che vorremo portare anche nelle scuole».

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