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Cronaca Centro storico / Via dello Zappatore

Crollo della ghiacciaia, famiglie di Tommaso e Michele si oppongono all'archiviazione

I padri dei due bambini di 7 anni morti a causa del cedimento hanno chiesto di riaprire le indagini perché ritengono che la tragedia poteva essere evitata

Si sono opposte all'archiviazione delle indagini le famiglie delle vittime del crollo del tetto della ghiacciaia di Malga Preta. In particolare i padri dei due bambini di 7 anni morti a causa del cedimento della copertura hanno chiesto di riaprire l'inchiesta in modo da accertare le modalità e le ragioni che hanno portato a questa tragedia, avvenuta il 3 luglio 2021 in Lessinia. Solo in questo modo, secondo i due papà, si potrà scoprire se eventualmente qualcuno ha avuto delle colpe. Solo così, i decessi di Michele Mazzucato e Tommaso Saggioro non resterebbero impuniti.

Giovedì scorso, 14 marzo, la giudice per le indagini preliminari Livia Magri ha voluto ascoltare i famigliari di chi ha perso la vita o è rimasto ferito nel drammatico crollo della ghiacciaia di Malga Preta, a Sant'Anna d'Alfaedo. Lo ha fatto perché la gip deve decidere se accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Verona tramite il pm Paolo Sachar, oppure se chiedere proprio alla procura di indagare ancora per scoprire se ci sono delle responsabilità.

Per la morte di Tommaso Saggioro e Michele Mazzucato e per il ferimento di due loro amici era stato indagato il gestore della malga nonché proprietario del terreno dove sorge la ghiacciaia al centro delle indagini. La ghiacciaia il cui tetto ha ceduto il 3 luglio 2021 sorprendendo i bambini che in quella struttura stavano giocando, durante una passeggiata in famiglia.

Per la procura, però, l'indagato non avrebbe potuto prevedere il crollo. E quindi non lo si può incolpare di non aver adottato misure che avrebbero potuto prevenire la tragedia. Per questo il pm ha avanzato la richiesta di archiviazione.
Richiesta a cui giovedì scorso si sono opposti i familiari delle vittime, come riportato da Laura Tedesco sul Corriere del Veneto. In tribunale hanno parlato Mattia Mazzucato e Andrea Saggioro, i padri di Michele e Tommaso, che hanno chiesto risposte a quelle domande che per loro restano ancora insolute. Per i due papà, la morte dei due bimbi di 7 anni non si può ricondurre ad un semplice evento non prevedibile. E sono convinti di meritare giustizia perché quanto accaduto poteva essere evitato.

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