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Cronaca Bussolengo / Via Ospedale

Bussolengo, giorni decisivi per conoscere il futuro dell'ospedale Orlandi

Prima l'incontro con Coletto e Girardi per approfondire la proposta dei sindaci di modificare il numero di posti letto e reparti, poi la conferenza del comitato cittadino contrario a queste modifiche

Meglio più posti letto e meno reparti o più reparti e meno posti letto? È questo il dubbio principale che ruota attorno al dibattito sul futuro dell'ospedale Orlandi di Bussolengo, dibattito che in queste settimane vivrà giorni importanti. Il primo è oggi, 16 novembre, quando alle 18.30 l'assessore regionale alla sanità Luca Coletto e il direttore generale dell'Ulss 9 Pietro Girardi si ritroveranno nel teatro parrocchiale di Bussolengo per parlare della proposta di modifica delle schede ospedaliere approvate dalla Regione nel 2013, proposta avanzata dalla conferenza dei sindaci dell'area ex Ulss 22. Le modifiche richieste andrebbero a ritoccare verso l'alto il numero di posti letto previsti per l'Orlandi, diminuendo però il numero di reparti. I cambiamenti interessano anche l'ospedale di Villafranca, l'altro pilastro su cui poggia il cosiddetto ospedale a due gambe dell'ovest veronese.

L'altra giornata importante sarà mercoledì 22 novembre, quando sempre nel teatro parrocchiale si svolgerà la conferenza pubblica del comitato cittadino per la salvaguardia dell'ospedale Orlandi, contrario alla proposta dei sindaci come contrario è anche il consigliere regionale Andrea Bassi. Un fronte che si è allargato anche a Dolcè dove il consigliere comunale Ivan Castelletti (del Centro Destra Veneto, come Bassi) sente penalizzato il suo territorio, che ha dovuto subire nelle vicinanze il ridimensionamento delle strutture sanitarie di Malcesine e Caprino. Quello di Bussolengo è diventato così l'ospadale più vicino a Dolcè e senza di quello l'alternativa diventerà rivolgersi alla sanità del Trentino.

La modifica proposta dalla conferenza dei sindaci determinerebbe il primo passo per la chiusura dell'Orlandi - scrive il comitato cittadino per la salvaguardia dell'ospedale - Riteniamo che questo modus operandi non sia supportato da una sufficiente programmazione territoriale ma lasci scoperta la vasta zona del Baldo-Garda. Valutando inoltre la viabilità, si evince che il raggiungimento di Villafranca in caso di urgenza sarebbe improponibile, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista delle tempistiche previste per i soccorsi. Ne consegue pertanto che gli unici a trarre vantaggio da tutto questo, anziché essere i cittadini, sono le strutture private di Peschiera e Negrar, a cui vanno i soldi pubblici in relazione alle prestazioni effettuate. Noi crediamo che tutti abbiano il diritto ad avere assitenza sanitaria pubblica, efficiente ed efficace. Per questo chiediamo l'annullamento della delibera della conferenza dei sindaci.

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