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Cronaca

Aggravanti riconosciute, ergastolo a Fontana per l'omicidio di Carol Maltesi

In primo grado, il 44enne era stato condannato a 30 anni. Pena aumentata in appello perché i giudici hanno riconosciuto la premeditazione e la crudeltà come aggravanti

È arrivata ieri, 21 febbraio, la condanna all'ergastolo per Davide Fontana, l'ex bancario di 44 anni che aveva confessato l'omicidio della ex compagna Carol Maltesi nella sua abitazione di Rescaldina, in provincia di Milano. I giudici meneghini della corte d'assise d'appello hanno riconosciuto anche le aggravanti ed hanno quindi punito l'imputato con il carcere a vita. Una pena superiore ai 30 anni a cui Fontata era stato condannato in primo grado dal tribunale di Busto Arsizio.

È stato proprio il riconoscimento delle aggravanti a modificare la pena riconosciuta a Davide Fontana. L'uomo è stato riconosciuto colpevole dei reati di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, e di distruzione e occultamento di cadavere.

«Sono felice perché deve pagare, nessuno ha il diritto di togliere la vita a un'altra persona - ha detto Anna, la zia di Carol Maltesi, come riportato da Antonio Piccirilli su Today - Ci speravamo, a maggior ragione dopo aver sentito quello che ha detto stamattina la difesa che ha buttato fango su mia nipote e sulla sua tomba, ma non ha detto invece nulla di lui».

Il delitto si è consumato l'11 gennaio 2022. Davide Fontana e Carol Maltesi avevano avuto una storia ed erano vicini di casa a Rescaldina. La ragazza, precedentemente, aveva avuto un'altra relazione da cui era nato un figlio. E il piccolo viveva insieme al padre in provincia di Verona. Proprio per avvicinarsi al figlio, Carol Maltesi aveva deciso di trasferirsi nel Veronese e Davide Fontana è stato incapace di gestire questa separazione. L'uomo ha così ucciso la 26enne, ha fatto a pezzi il corpo e ha tentato di renderlo irriconoscibile. Per circa due mesi, il 44enne ha poi conservato i resti della vittima in dei sacchi contenuti in un congelatore ed ha rubato l'identità digitale della ragazza per far credere che fosse ancora viva. Infine, si è disfatto del corpo di Carol Maltesi, gettando i resti in un dirupo a Paline di Borno, in provincia di Brescia.

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