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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Sant'Ambrogio di Valpolicella

Bancomat sradicati con la ruspa e poi portati via: due uomini in manette

I carabinieri di Caprino hanno arrestato due uomini residenti nel Bresciano per i colpi messi a segno a San Pietro in Cariano il 6 agosto e a Sant'Ambrogio di Valpolicella il 13 novembre

La notte del 6 agosto scorso, alcuni malviventi non avevano esitato a sfondare le vetrate della filiale della Banca Popolare di Verona a San Pietro in Cariano utilizzando un escavatore rubato poco prima. Pur di portare via il bancomat, obiettivo del colpo, avevano danneggiato un palo dell’illuminazione pubblica e tre auto parcheggiate davanti all’istituto di credito. 
Un'azione ripetuta a Sant’Ambrogio di Valpolicella nella notte del 13 novembre, quando alcuni criminali hanno sradicato il bancomat della BPM di Domegliara, ritrovato poi a Gavardo, in provincia di Brescia, due giorni dopo
Nella mattinata di giovedì, al termine di complesse indagini avviate già dopo il primo colpo, i carabinieri della Compagnia di Caprino Veronese hanno tratto in arresto i presunti autori dei colpi: un 46enne ed un 49enne del Bresciano. 

Colpi preparati

Secondo la ricostruzione eseguita dagli investigatori del Nucleo operativo e radiomobile, i due avrebbero approfittato del loro lavoro di dipendenti per un'azienda del settore terziario della sponda Bresciana del lago di Garda, per la quale dovevano spostarsi nelle province di Verona, Trento e Mantova: in questo modo avrebbero avuto la possibilità di eseguire meticolosi sopralluoghi e scegliere con cura gli obiettivi, dopo aver pianificato le vie di fuga. Per questo motivo, secondo gli accertamenti dell'Arma, i due furgoni cassonati muniti di braccio meccanico usati per portare via gli sportelli automatici, entrambi rinvenuti dai carabinieri di Gavardo, sarebbero stati rubati in provincia di Trento pochi giorni prima dei colpi e poi nascosti in prossimità degli istituti bancari, mentre le due ruspe utilizzate per sfondare le vetrate e sradicare i bancomat dai muri, sarebbero state asportate solo pochi minuti prima di entrare in azione da altrettanti cantieri di Volargne di Dolcè, zona situata vicina agli obiettivi prescelti, per evitare di percorrere troppa strada con il mezzo sottratto. 

Le indagini e i filmati

I carabinieri sarebbero arrivati all'identificazione dei due analizzando ore e ore di riprese dei sistemi di videosorveglianza dei comuni della Valpolicella, che avrebbero consentito di individuare la vettura "pulita" che accompagnava i mezzi rubati quando venivano posizionati prima delle azioni. I successivi servizi di osservazione e pedinamento e la conseguente analisi dei tabulati telefonici delle utenze in uso ai sospettati, avrebbe poi permesso di raccogliere elementi ritenuti incontrovertibili della loro presenza sui luoghi del delitto. Infine, le sembianze fisiche dei due indagati corrispondevano a quelle degli autori del reato che, pure a volto coperto, erano stati ritratti nelle immagini dei sistemi di sicurezza degli istituti di credito colpiti.

Gli arresti

Gli esiti dell'attività investigativa dei carabinieri di Caprino sono stati così riferiti al Sostituto Procuratore della Repubblica di Verona, la dottoressa Maria Diletta Schiaffino, che aveva diretto le indagini, la quale ha concordato sull’impianto accusatorio dei militari e ravvisato gravi esigenze cautelari: soprattutto "per il pericolo di reiterazione del reato che avrebbe potuto mettere nuovamente a rischio l’incolumità di inermi cittadini", ha inoltrato al gip del tribunale di Verona la richiesta di emissione di misura cautelare.

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata dunque emanata dal gip, la dottoressa Carola Musio, ritenendola l'unica misura in grado di contenere la pericolosità dei due pregiudicati, macchiatisi in passato di gravi reati.
I carabinieri di Caprino ne hanno dunque dato esecuzione giovedì mattina, rintracciando i due all'uscita della SR450 ad Affi, mentre, a bordo del mezzo “pulito”, stavano verosimilmente compiendo una delle loro escursioni sulla sponda orientale del Garda.

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