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Assemblea 17 dicembre denuncia: «Ancora un'aggressione squadrista a Verona»

Secondo quanto riferiscono alcune associazioni «l’avventore di un locale in via Trezza è stato aggredito e malmenato dopo aver redarguito tre persone che stavano cercando di staccare un telo di protezione di un cantiere lì accanto»

«Nella notte tra l’11 e il 12 agosto, verso le 1.30, l’avventore di un locale in via Trezza, nel quartiere di Veronetta, è stato aggredito e malmenato dopo aver redarguito tre persone che stavano cercando di staccare un telo di protezione di un cantiere lì accanto. Testimoni oculari raccontano di due giovanissimi e un adulto e che la motivazione dell’aggressione sarebbe riconducibile alla volontà degli stessi di rimuovere una scritta a loro non gradita stilata sul telone. Pare che dopo aver picchiato l’uomo i tre siano fuggiti in macchina ma che siano stati successivamente intercettati da una volante della polizia e ricondotti sul luogo iniziale della vicenda, dove uno dei picchiatori avrebbe asserito di appartenere all’area politica di estrema destra. Mentre l’avventore si recava al Pronto Soccorso per le lesioni riportate sembra che, all’interno della macchina che trasportava i tre, sia stato rinvenuto un manganello».
Questa la denuncia inoltrata con una nota diffusa da Assemblea 17 dicembre e firmata anche da Unione Popolare Verona, Circolo Pink Lgbte Verona, Infospazio 61, Laboratorio autogestito Paratodos, PCI Verona e Antifascisti Antifasciste Veronesi.

«Solamente tre giorni dopo, come riportato dai media cittadini, nei pressi dello stadio Bentegodi sono stati arrestati tre tifosi dell’Hellas Verona che, assieme ad altri, preparavano un agguato contro i tifosi del Napoli. In realtà lo scontro è avvenuto con le forze di polizia che si sono interposte». Proseguono le associazioni, che puntano il dito contro le frange di estrema destra, partendo anche da altri episodi registrati nei mesi scorsi. 
«Questi ultimi fatti ci restituiscono purtroppo la certezza che gli attacchi squadristi sono ancora una triste realtà nella nostra città, ma ci pongono anche una serie di domande.
Perché, ad esempio, soltanto le aggressioni più eclatanti, come quella avvenuta allo stadio, vengono menzionate mentre altre non trapelano? Com’è possibile che, a distanza di quasi sei mesi, non siano ancora stati rintracciati i fascisti che hanno aggredito un uomo davanti all’Istituto Giorgi, nonostante le numerose telecamere di videosorveglianza presenti nel quartiere (o perlomeno non ne sia stata data notizia)? E perché, infine, queste vicende vengono trattate come “semplici” fatti di cronaca mentre quelle riguardanti le cosiddette baby gang, (definizione alquanto fumosa per stessa ammissione del comandante della polizia locale resa durante una seduta della Commissione Sicurezza) viene utilizzata tutt’altra enfasi come se fossero le uniche a meritare l’attenzione della cittadinanza? A questo proposito non possiamo non ricordare le numerose perquisizioni avvenute nei mesi scorsi a carico di esponenti di Casa Pound accusati di aggressione nei confronti di tre giovanissimi in pieno centro storico. I giornali, all’epoca, si affrettarono a raccontarli come scontro tra baby gang».

«La necessità di chiudere le sedi fasciste, a partire da quella di Casa Pound in Veronetta è sempre più evidente e questo obiettivo va raggiunto nel più breve tempo possibile, prima che qualcuno si faccia davvero troppo male - conclude la nota -. Riteniamo inoltre che le stesse istituzioni debbano intraprendere un percorso chiaro e inequivocabile che condanni ogni forma di fascismo e riconosca i valori fondanti dell’antifascismo».

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