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Crisi idrica, per la foce dell'Adige arrivano 22 milioni dal Ministero delle infrastrutture

Il vicepremier Salvini ha presieduto la cabina di regia sull'emergenza siccità a cui la Regione Veneto aveva recapito una lista di opere urgenti. Saranno finanziati i lavori di adeguamento dello sbarramento antisale

Ieri, 4 maggio, la nomina del nuovo commissario nazionale per la siccità. Oggi, l'annunciata riunione della cabina di regia sempre sulla crisi idrica. Due iniziative del Governo che interessano direttamente il Veneto. Il nuovo commissario è infatti il direttore di Veneto Agricoltura, l'agronomo veronese Nicola Dell'Acqua. E nella cabina di regia di questa mattina è stato deciso lo stanziamento di 22 milioni di euro per integrare i finanziamenti in favore del fiume Adige.

Questa mattina, il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha presieduto la riunione della cabina di regia sulla crisi idrica. Riunione che Salvini aveva annunciato durante la sua visita a Verona per l'inaugurazione di Samoter. Nell'occasione, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si era fatto trovare pronto, inviando in anticipo un piano con 227 opere che avrebbero aiutato i veneti a gestire meglio le risorse idriche sempre più scarse. Fra le 227 opere, ce ne erano sei segnalate come urgenti. Ed una di queste sei sarà in parte finanziata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit).

In tutto, sono 102,03 i milioni di euro che sono stati messi a disposizione oggi dal Mit per interventi in cinque regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio ed Emilia Romagna. Il vicepremier Salvini intende così dare una prima risposta concreta alle necessità degli enti locali. Al Veneto sono stati assegnati 22 milioni di euro per i lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell'Adige, con bacinizzazione dal fiume per il contenimento dell'acqua dolce.

“Un altro segnale, nel segno della concretezza - ha commentato Zaia - Dopo la nomina di Nicola Dell’Acqua a commissario straordinario per l’emergenza idrica a livello nazionale, arriva oggi una decisione altrettanto importante, che favorisce un intervento efficace contro il cuneo salino. Si lavora assieme, Regioni e Governo, nella giusta direzione: quella dell’operatività. Ringrazio il ministro delle infrastrutture e dei trasporti perché il tema del cuneo salino è per il Veneto assolutamente prioritario, dal momento che lo scorso anno abbiamo avuto una risalita dello stesso di oltre 20 chilometri sul fiume Po. Questo significa che per oltre 20 chilometri dal mare, verso l’entroterra, non è stato possibile pescare l’acqua per l’irrigazione, provocando danni ingenti alle coltivazioni, e ulteriori situazioni critiche anche per l’acqua potabile. Questi sono i problemi che vogliamo prevenire e risolvere con misure definitive: ed il Governo dimostra davvero di essere sul pezzo».

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