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Pendolaria, Verona-Rovigo ancora tra le tratte ferroviarie peggiori d'Italia

Il rapporto di Legambiente boccia ancora la linea. «Manifesta molti problemi». Promosso invece il biglietto integrato tra Verona e Venezia

Ancora bocciata la tratta ferroviaria Verona-Rovigo, ma promosso il biglietto integrato con Venezia. Queste le valutazioni di Legambiente che oggi, 22 febbraio, ha diffuso Pendolaria, l'annuale rapporto dell'associazione ambientalista sul trasporto ferroviario in Italia.

Per Legambiente è troppo lenta la transizione ecologica del trasporto su ferro. Un trasporto frenato da ritardi infrastrutturali, treni poco frequenti, lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte e da risorse inadeguate. «Il processo di riconversione dei trasporti in Italia - ha spiegato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - è fondamentale. Lo è se vogliamo rispettare gli obiettivi del Green Deal europeo, del taglio delle emissioni del 55% entro il 2030 e del loro azzeramento entro il 2050, visto che il settore è responsabile di oltre un quarto delle emissioni climalteranti italiane che, in valore assoluto, sono addirittura cresciute rispetto al 1990. Per questo è fondamentale invertire la rotta e puntare su importanti investimenti per la "cura del ferro" del nostro Paese, smettendola di rincorrere inutili opere come il Ponte sullo Stretto di Messina. Occorre investire in servizi, treni moderni, interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilità dolce, in linee ferroviarie urbane, suburbane ed extraurbane, potenziando il servizio dei treni regionali e Intercity. Al ministro Matteo Salvini l’associazione ambientalista chiede di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere».

Anche nel rapporto Pendolaria 2023, Legambiente ha creato la classifica delle 10 linee peggiori d'Italia. Nelle prime posizioni, ci sono le ex linee Circumvesuviane, la Roma-Lido, la Roma Nord-Viterbo e la Catania-Caltagirone-Gela. Seguono la Milano-Mortara, la Verona-Rovigo, la Rovigo-Chioggia, la Genova-Acqui-Asti, la Novara-Biella-Santhià, la Trento-Bassano Del Grappa, la Portomaggiore-Bologna e la Bari-Bitritto.
Nel dettaglio, sulla Verona-Rovigo, Legambiente ha fatto sapere: «Manifesta molti problemi, in particolare per le condizioni dei convogli e per i necessari lavori di ammodernamento della linea. Il servizio vede nuovamente il passaggio di 14 coppie di treni al giorno, come avveniva fino al 2012, ma la linea continua ad essere a binario unico se non per due piccoli tratti, per un totale di 15 chilometri. Continui ritardi e cancellazioni sono stati vissuti anche nel 2022 dai pendolari della linea, mentre al momento gli investimenti sul materiale rotabile riguardano solo due nuovi treni ibridi che dovrebbero iniziare il servizio a fine 2023, sostituendo i convogli più vetusti». Recentemente, infatti, Trenitalia si è aggiudicata la gestione della tratta promettendo investimenti che si spera possano togliere la Verona-Rovigo dalla classifica delle peggiori tratte ferroviarie d'Italia.

Ma Pendolaria 2023 non è solo un report di denuncia. Legambiente ha voluto raccogliere anche una serie di buone pratiche che mostrano come sia possibile avere un trasporto ferroviario ben connesso con gli altri mezzi di trasporto pubblici. E tra queste c'è il biglietto integrato tra Verona e Venezia. «La sperimentazione prevede l’introduzione di innovativi biglietti unici, resi possibili dall’integrazione dei sistemi di tariffazione dei principali operatori del trasporto pubblico veneziano e veronese - ha spiegato Legambiente nel promuovere l'iniziativa - Questo titolo di viaggio consente quindi di prendere gli autobus cittadini, il tram ed i vaporetti a Venezia, il servizio ferroviario tra Verona Porta Nuova e Verona Porta Vescovo e il treno tra Verona e Venezia. Gli obiettivi dell'avvio del biglietto unico integrato sono molteplici e trasversali: diminuire il congestionamento del traffico privato sulle strade, contribuire alla riduzione dell’incidentalità stradale, operare per un miglioramento della qualità dell’aria, concretizzare una migliore destinazione e fruizione delle superfici pubbliche e favorire la messa in rete delle mete turistiche».

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