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Martedì, 30 Aprile 2024
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Anche il M5S contro il nuovo impianto progettato per Ca' del Bue

Dopo Sinistra Italiana, un altro pezzo della maggioranza del sindaco Tommasi mostra contrarietà al progetto di Agsm-Aim. «Potenziali ricadute negative su diverse matrici ambientali»

Mentre il Partito Democratico locale chiede una valutazione di impatto sanitario che possa rispondere ai vari dubbi fin qui sollevati, un altro pezzo della maggioranza che sostiene il sindaco Damiano Tommasi si schiera contro il nuovo impianto di essiccamento e smaltimento dei fanghi di depurazione di Ca' del Bue. È il Movimento 5 Stelle di Verona che in nome «della tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini» presenterà le proprie osservazioni in Regione Veneto, dove il progetto dell'impianto presentato da Agsm-Aim deve essere valutato per ottenere un via libera oppure uno stop.

E quello che i 5 Stelle veronesi vorrebbero, così come i sostenitori di Sinistra Italiana Verona, è che la Regioni non dia l'autorizzazione ad una struttura che punta a lavorare 110mila tonnellate di fanghi all'anno ma che potrebbe avere «potenziali ricadute negative su diverse matrici ambientali» secondo il gruppo veronese del M5S.

Le criticità sollevate dai 5 Stelle che hanno analizzato la documentazione progettuale di Agsm-Aim ruotano intorno alle tipologie di fanghi che potrebbero essere trattati dall'impianto di Ca' del Bue. «I fanghi sono prodotti da impianti di depurazione che trattano reflui di origine civile ma occasionalmente possano entrare anche fanghi di origine industriale - hanno rilevato i 5 Stelle di Verona - Dunque, il progetto non esclude che a Ca' del Bue possano arrivare anche rifiuti speciali di origine industriale. Ed è anche chiaro che i fanghi provenienti dagli impianti di trattamento al servizio dei comuni interessati dalla presenza in falda di Pfas saranno ricchi di questo contaminante. Ca' del Bue, oltre a collocarsi nelle vicinanze di altri impianti per lo smaltimento e recupero di rifiuti come la discarica Ca' Vecchia e ad altre fonti di pressione ambientale come l'autostrada e la tangenziale la cui presenza non può essere trascurata nella valutazione degli impatti ambientali, è collocato in una zona dove la falda nel periodo di massima escursione è ad un metro al di sotto del piano campagna, cosa che la rende estremamente vulnerabile da possibili eventi di inquinamento e che impone molte cautele anche nella gestione delle acque di dilavamento dell'area, cosa a cui oggi sembra non essere stata data la dovuta rilevanza».

«Saremo saldi nel nostro impegno per la difesa dell'ambiente e della salute pubblica - ha aggiunto la senatrice veneta del M5S Barbara Guidolin - E continueremo a vigilare affinché le politiche regionali rispondano ai reali bisogni e alle necessità dei cittadini, garantendo la sostenibilità ambientale e il rispetto dei principi fondamentali di tutela».

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