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PD: «No inceneritori a Ca' del Bue. Prevalga principio di precauzione»

I dem hanno preso posizione sul nuovo impianto proposto da Agsm-Aim e chiedono la sicurezza che sia destinato soltanto a fanghi derivanti da depurazioni civili, escludendo così altri rifiuti e fanghi industriali

Il Partito Democratico di Verona chiede di far valere il principio di precauzione sul nuovo impianto che Agsm-Aim vorrebbe attivare a Ca' del Bue. Dai dem è quindi arrivato un no a qualsivoglia ipotesi di termovalizzazione di rifiuti solidi urbani e un no anche all'ipotesi della termovalorizzazione dei fanghi di depurazione, fintanto che non sia possibile escludere ogni impatto negativo sulla salute umana.

Il PD locale ha preso una posizione sul progetto per Ca' del Bue presentato in Regione e, al momento, congelato da Agsm-Aim. Dopo il biodigestore, l'azienda vuole attivare anche una linea di essiccazione e smaltimento di fanghi di depurazione e per questo ha chiesto l'autorizzazione all'ente regionale. L'impianto è stato presentato pubblicamente per la prima volta lunedì scorso, 19 febbraio, e la presentazione non ha eliminato i dubbi alla base delle contestazioni al progetto. Proteste che hanno spinto Agsm-Aim a sospendere l'iter autorizzativo per circa sei mesi, in modo da poterlo integrare con una valutazione di impatto sanitario.

E l'idea della valutazione di impatto sanitario era stata proposta proprio dal PD che ieri, 20 febbraio, ha riunito la direzione provinciale ed ha discusso del progetto di Agsm-Aim. Al termine della discussione, i dem hanno approvato la linea del segretario provinciale Franco Bonfante. Linea che intende far valere il principio di precauzione sull'impianto di Ca' del Bue.

Per il PD veronese, il progetto di Agsm-Aim prevede la possibilità di accogliere anche rifiuti diversi dai fanghi di depurazione e questo per il PD è un problema perché apre alla termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani, su cui il partito è da sempre contrario. Il Partito Democratico vorrebbe dunque che l'impianto fosse destinato soltanto a fanghi derivanti da depurazioni civili, escludendo così altre tipologie di rifiuto ed anche i fanghi industriali.
Per quanto riguarda, invece, il trattamento termico dei fanghi, rimangono le preoccupazioni sulla presenza al loro interno di Pfas. La letteratura scientifica non pare fornire sufficienti rassicurazioni sugli effetti della termovalorizzazione su queste sostanze. E in assenza di dimostrazioni tecnico-scientifiche confermate e consolidate, la direzione provinciale PD crede debba essere fatto valere il principio di precauzione.
Ma più in generale, il PD chiede una valutazione attenta dell'impatto sulla salute umana di tutti i processi industriali che verrebbero attivati dal nuovo impianto, con particolare riguardo alla produzione di alcune sostanze, come diossine, polveri e Pfas. Infine, a tutela della zona di Verona Est, i dem suggeriscono di valutare anche l’effetto cumulativo del nuovo impianto con le attività già presenti nell’area, con particolare riguardo alla discarica di Ca' Vecchia recentemente ampliata.

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