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Il saluto di fine anno del presidente Zaia ricordando i femminicidi in Veneto, ma guardando con speranza al futuro

Durante la conferenza di fine anno il governatore ha spiegato di essere favorevole ad «un inasprimento del codice rosso in modo da tutelare ancora di più le donne». Dall'autonomia alle olimpiadi, fiducia per il 2024: «L'Arena di Verona sarà vista da tre miliardi e mezzo di cittadini nel mondo, non è mai successo»

Gli auguri di fine anno del presidente del Veneto Luca Zaia sono stati contrassegnati dal doloroso ricordo dei due recenti fatti di cronaca che hanno profondamente segnato la comunità veneta e non solo: «Con Giulia è nata una presa di coscienza senza precedenti da parte della comunità, - ha dichiarato il governatore Zaia - la volontà di fare di più. Con il caso di Vanessa, che aveva denunciato, abbiamo capito che qualcosa non ha funzionato nonostante si fosse attivato il codice rosso. Non sarebbe male l'idea di pensare ad un inasprimento del codice rosso - ha quindi proposto Zaia - in modo da tutelare ancora di più le donne».

Per il governatore vi è stato comunque anche modo di sottolineare quanto di buono il Veneto si lascia alle spalle in questo 2023 che volge al termine: «Ci sono stati grandi investimenti, sulle infrastrutture, finanziamenti da parte di fondi comunitari. È l'anno della Pedemontana veneta - ha sottolineato Zaia - che si inaugurerà per il 29 di questo mese, ma è anche l'anno dell'autonomia con una legge che finalmente va in parlamento ed è in fase di approvazione al Senato. Ma poi è anche l'anno del giro di boa delle olimpiadi e noi siamo sede olimpica, questo dobbiamo ricordarcelo».

Presidente del Veneto Luca Zaia 22-12-2023 PUNTO STAMPA-5 : foto ufficio stampa Regione Veneto

Per Zaia c'è stato anche il tempo di evidenziare come le olimpiadi abbiano portato a progettare il miglioramento dell'accessibilità dell'Arena di Verona e, proprio grazie alla cerimonia di chiusura dei giochi olimpici e quella di apertura delle paralimpiadi che vi saranno ospitate, il governatore ha rimarcato come «per la prima volta l'anfiteatro sarà visto da 3 miliardi e mezzo di cittadini nel mondo, non è mai accaduto». 

Restando sempre su questioni legate al territorio veronese, il presidente ha detto che il sogno di portare Intel a Vigasio «c'è sempre», spiegando inoltre che «noi i compiti a casa li abbiamo fatti, adesso tocca anche ad Intel decidere se fare questo investimento europeo importante, fermo restando che noi stiamo lavorando anche su altri fronti», ha concluso il governatore. 

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