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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Dal Comune di Verona quasi 1,5 milioni per l'aumento di capitale del Catullo

Il consiglio comunale ha dato il via libera alla partecipazione all'aumento di capitale e all'esercizio del diritto di prelazione sulla quota messa in vendita da Fondazione Cariverona

Via libera all'unanimità da parte del consiglio comunale di Verona all'adesione al secondo aumento di capitale in tre anni della Catullo, la società che gestisce gli aeroporti di Verona e di Brescia. Ai soci, era stato chiesto di contribuire con 30 milioni di euro, a garanzia degli investimenti in corso e di quelli previsti sulla base del piano di sviluppo dei due scali. L'ente comunale parteciperà al rafforzamento della società per la propria quota parte (4,679%), per complessivi 1.414.250 euro (59.673 nuove azioni). E nello stesso documento deliberativo, il Comune di Verona ha inoltre espresso l’intenzione di esercitare il diritto di prelazione, in relazione a eventuali azioni inoptate da altri soci, per un massimo di ulteriori 145.731 euro (6.149 azioni). Infine, è stata dichiarata la volontà dell'ente comunale di esercitare il diritto di prelazione sulla quota del 3,009% del capitale sociale detenuto e messo in vendita da Fondazione Cariverona.

«Viste le percentuali attuali il rischio che si corre è che il socio privato possa avere la maggioranza delle quote di partecipazione - ha detto ieri, 9 novembre, ai consiglieri il sindaco Damiano Tommasi - Al di là delle ripercussioni societarie e dei numeri c'è la questione di come il territorio vede l'infrastruttura aeroporto e quali sono le intenzioni delle istituzioni che ne fanno parte. L'operazione è quella di adesione all'aumento di capitale, ciò vuol dire un esborso in un primo momento di una prima quota di un milione 400mila euro. Abbiamo anche aderito all'eventuale inoptato che dovrebbe cubare 145mila euro per la nostra quota parte. In più si è verificata un'altra situazione per cui Fondazione Cariverona ha messo in vendita le sue quote e, in accordo con gli altri soci pubblici, abbiamo deciso di aderire anche a questa prelazione, ciò eviterebbe il passaggio in maggioranza del socio privato. Sappiamo l'idea di investimento di Save, che prevede su Verona un quasi raddoppio dei passeggeri entro il 2032. E per l'anno prossimo è previsto il record assoluto per il Catullo di passeggeri dopo il record del 2017. Gli attuali lavori riguardano i sei finger che permetteranno di aumentare il numero di stazionamenti degli aerei. Riteniamo che da parte nostra, dei territori, abbia senso parlare con una voce unica e la posizione dei soci pubblici è quella di avere chiara la visione del territorio rispetto al Catullo. Non ho il timore che da parte di Save ci sia la volontà di mancare di attenzione verso Verona favorendo Treviso o Venezia, credo invece che un investitore come Save abbia le competenze per investire sul nostro aeroporto, anche in vista delle Olimpiadi 2026 in cui avremo un ruolo particolare essendo stati identificati come hub per le Paralimpiadi. Stiamo ragionando con gli altri soci per identificare le nostre esigenze, a cominciare dal collegamento ferroviario tra la città e il Catullo, per sviluppare sempre di più la nostra infrastruttura rendendola più adeguata sia al suo territorio produttivo che alla sua vocazione turistica».

Durante il dibattito, tanti gli interventi dei consiglieri. Carla Padovani di Verona Per ha dichiarato: «Quando si investono soldi pubblici c'è sempre un po' di preoccupazione. Condivido la proposta di delibera perché ritengo importante che la gestione dell'aeroporto rimanga in mano pubblica».
Mentre Federico Sboarina di Fratelli d'Italia ha accennato ad una polemica: «Sarebbe interessante capire qual è la linea politica dell'amministrazione, perché la versione del sindaco non corrisponde con quella dell'assessore Michele Bertucco. Mi aspetto che il sindaco faccia sentire forte la sua voce se crede in questo asset, di cui rimarco l'importanza. Mi aspettavo inoltre che il sindaco ci dicesse cosa pensa della vendita delle quote di Cariverona, in una visione complessiva dello sviluppo della città».
Sempre dall'opposizione, ​Alberto Bozza di Forza Italia ha parlato di «scelta d'ufficio obbligata e morale». Ed ha aggiunto: «Rivendico la scelta del 2014, quando si trattava di salvare il Catullo da un conclamato fallimento, di restare in una compagine veneta, scelta che oggi ci permette ancora di parlare di un aeroporto che ha dei dati positivi. È stata una scelta responsabile e di grande prospettiva futura ed oggi nel solco di quella scelta dobbiamo creare maggiore sinergia tra i soci pubblici. La vera sfida è capire qual è il futuro del Catullo sia in termini industriale-economico sia in termini turistici».
E Barbara Tosi della Lista Tosi Sindaco ha commentato: «Crediamo in questo aumento nella misura in cui significhi una ripartenza dell'aeroporto e che ci sia un sistema Verona che crede nel nostro aeroporto».
Dalla maggioranza, invece, il Partito Democratico è intervenuto con Carlo Beghini: «Una scelta in linea con la discussione in corso su Verona città metropolitana e con la visione di Verona città europea. Al socio pubblico spetta la capacità di indirizzo dello sviluppo delle infrastrutture, questo è il nostro impegno conseguente all'aumento di capitale. Questa amministrazione sostiene in modo convinto l'aumento di capitale in linea con le scelte strategiche, con un impegno da qui al futuro di sviluppare queste capacità di indirizzo verso il socio privato e seguiremo gli sviluppi degli anni prossimi a cominciare dal collegamento ferroviario».
«Spesso il timore di perdere il controllo su un asset strategico della città ha prevalso sull'opportunità di ragionare sul suo sviluppo futuro - ha detto ​Giacomo Cona di Traguardi - Condivido la proposta di dialogare con gli altri soci pubblici per trasformare la nostra partecipazione in un impulso effettivo e di sviluppo dell'aeroporto. Serve poi ampliare lo sguardo oltre il territorio veronese, solo così Verona potrà beneficiare di un asset come l'aeroporto».
E Alberto Battaggia della lista Damiano Tommasi Sindaco ha concluso: «Le modalità con cui Save è entrato nella compagine hanno condizionato la storia degli ultimi anni del Catullo. È ovvia l'opportunità di rafforzare l'asset se questa città vuole mantenere le ambizioni che tutti noi condividiamo. Ma non c'è dubbio che uno dei temi fondamentali sarà la compattezza che potranno avere i soci pubblici nell'individuare scelte strategiche, una scommessa politica forte per far conciliare i legittimi interessi imprenditoriali con i legittimi interessi territoriali».

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