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Approvato piano di riapertura degli ospedali, Zaia: «Sicurezza innanzitutto»

Scatterà dal 4 maggio. Il presidente regionale l'ha introdotto e poi lo ha descritto l'assessore alla sanità Manuela Lanzarin

Un impegno ha ridotto la presenza del presidente del Veneto Luca Zaia nell'aggiornamento odierno, 29 aprile, sull'emergenza coronavirus in regione. Zaia ha letto i dati del bollettino, ha espresso alcune considerazioni e poi ha lasciato i microfoni all'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e all'assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin

Nel suo breve intervento, il presidente della Regione ha ringraziato Anci Veneto per la loro presa di posizione sull'approccio scelto dal Governo nazionale per affrontare la cosiddetta Fase 2, il periodo di convivenza con il virus che scatterà il prossimo maggio.
In seguito, Zaia ha confermato il lavoro che l'ente regionale sta portando avanti per identificare quelle che il governo ha chiamato «soglie sentinella», ovvero quell'insieme di valori numerici riferiti alla diffusione del Covid-19 che non si dovrebbero superare se non si vuole tornare alle limitazioni attualmente in vigore e che lentamente saranno allentate dalle prossime settimane. «C'è un numero oltre il quale noi non ci possiamo permettere di essere liberi? - si è chiesto Zaia - Sì, c'è. Lo stiamo identificando e una volta trovato lo comunicheremo con molta trasparenza. Il virus non è sparito e il pericolo di una nuova infezione e di nuovi focolaio è reale. E per evitare il peggio bisogna mettere in sicurezza i cittadini e bisogna che i cittadini rispettino le regole».

Zaia ha infine introdotto il piano di riapertura degli ospedali, poi approfondito nell'intervento dell'assessore Lanzarin. «La modalità di accesso agli ospedali cambierà - ha anticipato il presidente del Veneto - Chi vorrà entrare in ospedale dovrà indossare la mascherina. Gli ingressi saranno diminuiti e controllati. Comunque alla base di tutto c'è la messa in sicurezza dei cittadini, in primis i ricoverati».
Il piano comincerà ad essere operativo da lunedì prossimo, 4 maggio. Dunque, dopo circa due mesi in cui negli ospedali venivano garantite solo le emergenze e le urgenze, dalla prossima settimana ripartirà anche l'attività ambulatoriale, con modalità comunque diverse rispetto al passato sempre a causa del coronavirus. «Abbiamo dato delle nuove linee di indirizzo per la gestione degli ingressi, dei reparti, delle sale d'attesa, delle sale operatorie, degli spazi comuni, degli ambulatori e dei pronti soccorsi - ha spiegato Lanzarin - Gli ingressi negli ospedali saranno uno o al massimo due, saranno presidiati da personale sanitario che misurerà la febbre e controllerà il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Ogni ospedale avrà delle mascherine per i visitatori e dovrà modificare i suoi spazi interni in modo tale da evitare assembramenti. Le visite saranno solo su prenotazione ed individuali o al massimo con un accompagnatore in caso di anziani, bambini o disabili. Nel pronto soccorso, rimane il triage separato. E prima di qualsiasi ricovero od intervento programmato sarà fatto un tampone al paziente. Solo dopo l'esito del tampone, la persona sarà indirizzata nel reparto. Incentiviamo, poi, le visite mediche da remoto. Infine, per quanto riguarda gli ospedali Covid, il ritorno alla loro piena funzionalità sarà graduale e dettato da piani specifici realizzati dai direttori di queste strutture».

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