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Covid, Zaia: «A marzo, 15% dei tamponi fatti era positivo. Oggi siamo al 7%»

Il presidente del Veneto ridimensiona l'attuale situazione di emergenza confrontandola con il periodo peggiore della pandemia

Non ha voluto comunicare solo i dati del bollettino di oggi, 24 ottobre, il presidente del Veneto Luca Zaia. Oltre all'aggiornamento sull'emergenza coronavirus, Zaia ha voluto sommare delle cifre per avere una fotografia ancor più dettagliata dell'attuale situazione di emergenza. Una situazione in fase di peggioramento, perché il numero dei contagiati cresce di giorno in giorno e crescono anche i ricoverati, anche se la curva di crescita di questi ultimi è più bassa rispetto alla curva dei contagi.

I primi dati aggiuntivi a quelli del bollettino diffusi da Zaia questa mattina sono quelli degli asintomatici e dell'età media dei positivi. «Continua ad essere alta la percentuale dei positivi asintomatici - ha detto - Poi dipende dalle giornate, ma attualmente si è stabilizzata ben al di sopra del 95%, ed oggi è al 97%. Vediamo, però, che si è abbassata l'età media dei positivi. A marzo l'età media era intorno ai 65 anni, ora è di 45 anni. In più, abbiamo giovani contagiati con un'alta carica virale».

E a queste cifre, il presidente del Veneto ha aggiunto un'analisi delle percentuali dei tamponi positivi sul totale dei tamponi eseguiti. In effetti, in questo mese di ottobre sono stati trovati più positivi rispetto al mese di marzo (il peggiore dall'inizio della pandemia). Ma se ne trovano di più anche perché si fanno molti più tamponi. «Nella giornata peggiore di marzo la percentuale dei positivi sui tomponi totali processati in un giorno è stata del 15,2%. La stessa percentuale in questo mese di ottobre è del 7,7%». Ed un altro confronto fatto da Zaia con il mese di marzo è anche quello dei pazienti Covid nelle terapie intensive, i quali erano molti di più rispetto ad ora, nonostante adesso si riesca a scovare un maggior numero di positivi facendo molti più tamponi.

Infine, Luca Zaia ha anche aggiornato i cittadini sull'incidenza delle infezioni da coronavirus tra i lavoratori degli ospedali. «Noi abbiamo oggi una percentuale di positivi tra chi lavora negli ospedali pari allo 0,7% - ha dichiarato - Non abbassiamo comunque la guardia, tanto è vero che i sanitari impegnati in prima linea saranno controllati ogni sette giorni, mentre gli altri operatori degli ospedali saranno testati ogni 20 giorni».

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