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Covid, Zaia: «Tampone obbligatorio per chi è arrivato dalla Gran Bretagna»

Il presidente del Veneto ha firmato una nuova ordinanza per affrontare subito il problema della mutazione britannica del coronavirus

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha firmato una nuova ordinanza questa mattina, 21 dicembre, riguardante la mutazione del virus scoperta in Gran Bretagna. Un provvedimento che si aggiunge a quelli già presi a livello nazionale, come il blocco dei voli provenienti dal territorio britannico deciso dal ministro della salute Roberto Speranza.
«La Gran Bretagna ha adottato molte restrizioni ma si ritrova con 35mila casi positivi al giorno; in Italia ne abbiamo 20mila - ha spiegato Zaia - Questa variazione del virus preoccupa». Per questo, il presidente regionale ha ordinato tamponi obbligatori per tutti i viaggiatori che nelle due settimane appena passate sono arrivati in Veneto direttamente o indirettamente dalla Gran Bretagna. Quindi chi è partito dal suolo britannico, o anche solo chi vi è transitato, ed ha raggiunto il territorio veneto deve subito sottoporsi ad un test per scoprire se è positivo al coronavirus. Ed in caso di positività, il test deve essere sottoposto ad ulteriori accertamenti. Attraverso la sequenziazione è infatti possibile scoprire se il cittadino è stato contagiato dal virus mutato oppure no. Inoltre, le Ulss dovranno verificare se nell'ultimo mese sono stati rilevati casi di positività in viaggiatori provenienti dalla Gran Bretagna. Se ci fossero di casi, anche il campione del virus rilevato da quei test dovranno essere sottoposti a sequenziazione. Infine, l'ultimo punto dell'ordinanza, impone anche ai cittadini che sanno di essere transitati in Gran Bretagna nell'ultimo mese e che sono risultati positivi al coronavirus di segnalare tutto all'Ulss.
«Stiamo cercando di creare un argine - ha aggiunto Zaia - I viaggiatori di un volo proveniente dalla Gran Bretagna e arrivato la notte scorsa sono stati già testati, mentre andremo a fare tamponi anche ai passeggeri del volo atterrato a Verona prima che entrasse in vigore l'ordinanza del ministro Speranza. La situazione è complicata e ci sono degli aspetti che non si possono trascurare: l'età media dei contagiati da questa mutazione è di 40 anni, quindi più bassa; e poi è molto più contagioso. In più, abbiamo dato mandato di prendere un gruppo di campioni casuali tra i vari test positivi per sequenziarli e vedere se nel recente passato il virus mutato fosse già presente nel nostro territorio. Ed è molto probabile che ci sia, viste le connessioni che ha il mondo».

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