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Autonomia, Meloni: «Non crea sperequazioni». Zaia: «Altro passo avanti»

Sull'autonomia differenziata, la premier non vede una riforma che «toglie a una Regione per dare a un'altra». Il presidente del Veneto: «Non si era mai espressa tanto esplicitamente a favore di questo tema»

Era una delle domande che attendevano la premier Giorgia Meloni oggi, 4 gennaio, nella conferenza di fine anno slittata due volte per motivi di salute. Tra le grandi riforme istituzionali che il suo Governo vuole portare avanti c'è l'autonomia differenziata delle Regioni e anche su questo tema la presidente del consiglio intende andare avanti.
Giorgia Meloni non crede «nelle sperequazioni fra Nord e Sud» quando si parla di autonomia. Ma la sua idea, ribadita oggi, è un'autonomia che «non toglie a una Regione per dare a un'altra» e che «stabilisce il principio che se tu gestisci bene le tue risorse, lo Stato può valutare di darti anche altre competenze da gestire». E questo per la premier potrebbe rappresentare «un volano anche per il Mezzogiorno».

E questo riferimento positivo all'autonomia non poteva che far piacere al presidente della Regione Veneto Luca Zaia (nel video), il quale ha ringraziato la presidente Meloni. «La nostra proposta di autonomia - ha spiegato Zaia - è di fatto quella disegnata in sintesi dalla premier, che non toglie nulla a nessuno, ma premia i virtuosi, che non crea sperequazioni tra Nord e Sud ma le condizioni perché le Regioni più "indietro", come quelle che non riescono a spendere i fondi Ue, possano progredire e guadagnarsi, proprio attraverso l'autonomia e la responsabilità gestionale, un futuro migliore. Mai la premier si era espressa tanto esplicitamente e favorevolmente su questo tema. Si è materializzato un importante passo avanti. Il miglior viatico per la discussione in Parlamento che inizierà a metà gennaio».

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