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Hellas, Setti risponde alla Curva Sud: "Confrontiamoci ma non sulle dicerie"

Il presidente del club ha replicato alla lettera dei tifosi: "In questo circo ognuno racconta la propria verità e ognuno soffia sul fuoco della vostra passione per tornaconto personale"

Comunicate quando una vostra delegazione vorrà avere certezze, non dicerie, e non avrete mai alcun ostacolo ad incontrarmi.

Scrive questo in premessa il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti rispondendo alla lettera molto critica inviatagli dal gruppo organizzato di tifosi gialloblu della Curva Sud. E dopo la premessa, Setti entra nel merito rispondendo a tutti gli argomenti affrontati dai tifosi, con un messaggio pubblicato anche su hellasverona.it.

La premessa del "filtrano solo voci" è grottesca - scrive Setti - Normale sia così in questo circo: ognuno racconta la propria verità e ognuno soffia sul fuoco della vostra passione per tornaconto personale. "Clan di avvoltoi campani" è un'espressione vergognosa che rispedisco al mittente con forza. Un campionato positivo e uno negativo non possono trovare questa considerazione, su questo punto non ci siamo. Vi chiarisco subito: il Verona non si fa imporre scelte esterne da nessuno. Nessuno. Purtroppo tra i miei mille difetti c’è la testardaggine. Decido io, individuando professionalità che tutelino la società, il futuro del club, il risultato sul campo nel rispetto della storia che rappresentiamo. Non come è successo in passato quando, in nome del risultato sul campo, si è messa fortemente a rischio la storia dell'Hellas, anche sotto la mia gestione. Ma anche di questo, come del pessimo campionato appena giocato, mi assumo le responsabilità, così come farò con le mie scelte future, qualunque esse siano, che dovranno portare il Verona dove gli compete calcisticamente, ma sempre in equilibrio con il bilancio. Ho fatto il massimo, nelle mie convinzioni, per salvare il Verona e non ho problemi nel dire che ho sbagliato tanto e ripetutamente. Anche io ho avuto dei dubbi sulla guida tecnica in questa stagione ma, in quei momenti, quando ho pensato di esonerare il mister, la squadra ha risposto vincendo, in modo convincente, dandomi quindi motivi per non procedere all'esonero. Alla fine, esonerare tanto per accontentare pressioni esterne non fa parte, e mai farà parte, del mio modo di essere. È stato il mio errore non esonerare l’allenatore? I risultati sono inequivocabili. Ho sbagliato, mi contestate, fa parte del gioco ma non si va oltre le questioni di campo. Dalle procure e dagli organi preposti il Verona è da sempre sottoposto ai giusti controlli che non hanno mai rilevato comportamenti non leciti della mia persona. Mai. Io vorrei vedere una squadra che si impegna fino all'ultima goccia di sudore e questo, al di là della retrocessione, non è avvenuto. Di questo mi scuso, perché abbiamo sbagliato gli uomini, non l'aspetto tecnico dei calciatori. Retrocedere costringe il club a rinunciare a circa 25 milioni di euro, oltre al prestigio di giocare nella massima serie. Questo per mettere a tacere la storia del paracadute, usata ad arte da qualcuno che specula sul vostro amore per l'Hellas. Ogni stagione trascorsa in B crea un disagio economico rispetto al giocare in A. Con questo spero di rispondere definitivamente alle illazioni sulla voglia di retrocedere o prendere altri paracaduti... sul resto aspettate gli eventi per giudicare. Sia dal punto di vista tecnico, in termini di giocatori, che di progetti inerenti al mondo Hellas Verona. Perché una società si fa con la squadra, con i risultati, ma anche mettendo basi fondamentali per il futuro. Non dimentico ciò che ho detto in questi anni. Giudicatemi per i fatti che ci sono stati e che ci saranno. Contestatemi, sino a quando riterrete giusto farlo, ma prima approfondite i vostri dubbi direttamente con il sottoscritto senza presunti mediatori o filtri. Ricordando che comunque, sino a quando sarò il proprietario, le decisioni le prenderò io e non saranno mai fatte per ruffianeria verso nessuno: tifosi, stampa, sistema... deciderò solo per il bene aziendale e sportivo, con la possibilità anche di sbagliare come, purtroppo, è successo nell’ultima stagione.

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