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Colpi di calore e disidratazione, i nemici degli anziani quando le temperature di alzano

Il caldo ha raggiunto picchi molto elevati e per gli anziani i rischi aumentano. Vincenzo Di Francesco, direttore di Geriatria A dell'Aoui di Verona: «Attenzione alle persone che vivono sole»

In questo periodo dell'anno, in cui il caldo raggiunge i picchi massimi, sono due i principali nemici degli anziani, che più dei giovani subiscono gli effetti delle alte temperature: il colpo di calore e la disidratazione. E per evitare che il meteo aggravi patologie pregresse o indebolisca le forze, ci sono alcuni semplici accorgimenti da mettere in pratica. Alcuni li ha suggeriti Federfarma, con il suo decalogo. Altri sono stati ricordati dal dottor Vincenzo Di Francesco, direttore del reparto di Geriatria A dell'Aoui di Verona.

Il colpo di calore è il nemico numero uno per gli anziani d'estate perché, nei casi gravi di persone fragili, può portare anche al decesso, ma in generale in un anziano mediamente in salute può innescare processi infiammatori che possono tramutarsi in patologie.
L'accorgimento principale è di controllare che la temperatura in casa non superi mai i 30 gradi. Mantenerla non oltre i 26 gradi garantisce lo stato di salute, per questo è necessario l’utilizzo dell’aria condizionata. Per quanto riguarda l’esterno, il consiglio è sempre lo stesso: non uscire nelle ore calde.

La disidratazione per eccessiva sudorazione è l'effetto immediato dell'anziano sottoposto ad alte temperature. Il principio di disidratazione genera spossatezza e rallentamento dei movimenti oltre che del cervello con difficoltà a concentrarsi. Per non correre questo rischio bisogna attuare costantemente due comportamenti alimentari: bere molta acqua almeno un litro e mezzo al giorno (nel caso di sudorazioni eccessive integrare con sali minerali), mangiare cibi ricchi di acqua e facilmente digeribili (verdura e frutta).
Nel caso di anziani ipertesi è buona norma misurare la pressione che potrebbe scendere. Va quindi rimodulata la terapia insieme con il medico di base, soprattutto nel caso di diuretici.
E se la disidratazione arriva a livelli elevati, con comparsa di febbre e disturbi gastrointestinali, è necessario ricorrere all’idratazione in vena da fare nelle strutture sanitarie.

«Gli effetti delle alte temperature sugli anziani non vanno sottovalutati - ha avvertito il dottor Di Francesco - Non tanto per i soggetti fragili che sono già seguiti nelle rsa o nelle strutture sanitarie, penso piuttosto alle persone che vivono sole e che magari, se non possono uscire, fanno fatica ad approvvigionarsi o ad organizzarsi. Di solito, infatti, gli anziani sono ostili all’aria condizionata, invece serve che qualcuno la accenda perché è fondamentale mantenere la temperatura sotto i 30 gradi».

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