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Politica Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

«Pronto soccorso, situazione drammatica: mancano personale e posti letto»

Nuovo attacco alla sanità veneta da parte di Flavio Tosi, sempre più lanciato come candidato alla presidenza della Regione nelle elezioni del prossimo anno: «Abbiamo assistito al disinteresse nei confronti della sanità pubblica»

«La drammatica realtà di tutti i giorni dei pronto soccorso veneti è fatta di attese infinite, mancanze di posti letto, anziani malandati che si ritrovano relegati nei corridoi per ore e ore, seduti anziché distesi a letto. Roba da terzo mondo, non da Paese civile. E non è colpa di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, che sono pochi, si sobbarcano turni infiniti e massacranti e non riescono fisicamente a stare dietro a carichi di lavoro così pesanti, ma della carenza di personale, di risorse e di organizzazione del sistema sanitario regionale». Flavio Tosi, sempre più lanciato verso la candidatura a presidente della Regione Veneto nelle elezioni del prossimo anno, è intervenuto così dopo una segnalazione ricevuta dalla nipote di una veronese di 77 anni.

L'anziana donna si era rotta un braccio ed alle 15.30 di lunedì scorso, 18 marzo, si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale di Borgo Trento, a Verona. Alla 77enne è stata refertata la frattura dell’omero e le è stato messo un tutore, ma si è ritrovata seduta su una sedia di ferro in corridoio per una notte intera, nonostante soffrisse di piedi gonfi e pressione alta. «Ma di storie così ce ne sono tutti i giorni - ha commentato Tosi - È un problema strutturale che pagano i cittadini, ma anche il personale che funge da capro espiatorio e non è giusto. I nuovi bandi di assunzione del personale che ha indetto la Regione servono solo a sostituire chi va in pensione, quindi non sono sufficienti, si tratta di semplice turn-over, mentre occorre che la Regione metta risorse aggiuntive».

«In questi anni abbiamo assistito al disinteresse nei confronti della sanità pubblica, ma nel contempo è stata trascurata e tagliata anche la sanità privata convenzionata che potrebbe fungere da aiuto o quantomeno tamponare le carenze di prestazioni erogate - ha concluso Tosi - Poi succede che i veneti, sempre più esasperati, vanno a curarsi altrove, per esempio dal Veneto Occidentale si spostano a Brescia, ma poi la Lombardia presenta il conto e la nostra Regione giustamente paga».

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