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Sboarina infuriato per lo sciopero dell'Aida. PD: «Relazioni sindacali ai minimi»

Più dell'80% dei lavoratori di Fondazione Arena hanno aderito alla protesta che ha portato all'annullamento dello spettacolo in cartellone. Sindaco: «È ingiustificabile e inaccettabile». Ma i dem lo attaccano

I sindacati veronesi Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fials-Cisal e l'Rsu di Fondazione Arena di Verona parlano di «sciopero pienamente riuscito», riferendosi alla protesta che ha portato all'annullamento dell'Aida in cartellone giovedì scorso, 15 luglio. L'adesione allo sciopero è stata superiore all'80%, lo spettacolo non si è potuto svolgere nella forma prevista e quindi Fondazione Arena garantirà il rimborso dei biglietti a tutti coloro che avrebbero voluto vedere l'opera verdiana.
In realtà, alcuni artisti si sono comunque esibiti giovedì sera, offrendo quello che potevano dell'Aida. Parte del pubblico è comunque andata via, altri invece sono rimasti e alla fine hanno anche applaudito. In ogni caso, il rimborso del biglietto sarà concesso a tutti.
Per i sindacati, l'esibizione di giovedì è stata «una parodia irrispettosa sia del pubblico sia dei lavoratori oltreché in contrasto con l'immagine pubblica dell'Arena di Verona acquisita nel mondo». I rappresentanti dei lavoratori sono comunque dispiaciuti che si sia dovuti arrivare ad uno sciopero che «con relazioni sindacali costruttive si sarebbe potuto evitare. E per il bene del teatro e della città che lo ospita confidiamo nel cambiamento e nella discontinuità».

Ma le prime reazioni non sono molto positive. Il sindaco di Verona e presidente di Fondazione Arena Federico Sboarina ha detto che lo sciopero è stato un atto ingiustificabile, soprattutto dopo un anno e mezzo di pandemia. Con la loro presta, secondo il primo cittadino, i lavoratori areniani hanno messo in difficoltà una città messa in ginocchio dal crisi economica legata al coronavirus. Per Sboarina, ciò che è stato fatto giovedì non è accettabile e non è rispettoso dei veronesi che hanno sofferto a causa del virus e che ora vogliono ripartire.
Una reazione, quella del sindaco, criticata dal segretario provinciale del Partito Democratico Maurizio Facincani e dal segretario comunale del PD di Verona Luigi Ugoli. «Le ragioni dello sciopero dell'orchestra e del coro di Fondazione Arena sono le stesse ragioni che i lavoratori e le organizzazioni sindacali portano avanti da più quattro anni in merito al rilancio della fondazione, alle figure dirigenziali che continuano a crescere anziché diminuire, alle mancate stabilizzazioni dei lavoratori, ai contratti capestro che vengono applicati agli stagionali - hanno detto i due democratici - Il fatto che il sindaco, in qualità di presidente della Fondazione Arena, continui a fare il pesce in barile, rinviando al giorno del mai il necessario confronto su questi temi, sui quali aveva peraltro promesso di spendersi in prima persona nel segno della concertazione, ci preoccupa per la tenuta delle relazioni sindacali, giunte ormai ad un nuovo minimo storico, e per il proseguo della stagione lirica».

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