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Aida in forma ridotta per lo sciopero in Fondazione Arena, spettacolo annullato

La stragrande maggioranza dei componenti del coro e dell'orchestra non si è presentata e così l'esibizione è stata fortemente condizionata. Parte del pubblico se ne è andata, altri sono rimasti, ma tutti potranno chiedere il rimborso

Nessuna revoca dello sciopero e nessun modifica delle forma di protesta scelta. Ieri, 15 luglio, il festival dell'Arena di Verona aveva in cartellone l'Aida. E ieri era il giorno scelto per lo sciopero dei lavoratori di Fondazione Arena. Sciopero che, nelle edizioni passate, aveva fatto iniziare in ritardo qualche spettacolo, ma che quest'anno si è spinto oltre. Quest'anno ha portato all'annullamento dell'Aida, che non si è potuta svolgere nella forma prevista perché la stragrande maggioranza dei musicisti dell'orchestra e dei coristi non si è presentata, dopo aver manifestato nel pomeriggio davanti alla sede della fondazione, in Via Roma.

L'inconveniente per gli spettatori è stato comunicato all'inizio dello spettacolo. Alcuni hanno reagito fischiando, urlando e andandosene. Altri sono rimasti ed hanno assistito ad un'esibizione condizionata dalla ridotta presenza degli artisti.
Fondazione Arena ha comunicato che tutti gli spettatori hanno diritto al rimborso, sia chi è rimasto sia chi è andato via. Il rimborso può essere richiesto entro il 13 agosto compilando questo modulo. Chi, invece, ha deciso di rinunciare al rimborso può comunicarlo scrivendo a promozione@arenadiverona.it e riceverà un ringraziamento e un regalo speciale.

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