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Domenica, 28 Aprile 2024
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Sono trascorsi sei anni dal referendum sull'autonomia del Veneto, Zaia: «È a portata di mano»

Secondo il presidente della Regione Veneto l'autonomia differenziata costituisce «il motore per il futuro del paese»

«Il progetto dell’autonomia differenziata sta viaggiando a grandi passi. Non se ne parla più solamente nella società, nei giornali, nei media, nei dibattiti pubblici, ma è al centro dell’agenda politica del governo». Lo ha dichiarato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricordando il sesto anniversario del referendum consultivo sull’Autonomia differenziata, tenutosi il 21 ottobre del 2017, nel quale i Veneti affidarono alle urne il 98% di voti favorevoli. Referendum in cui era stato fissato il quorum del 50% che era poi stato ampiamente superato.

«Sono trascorsi sei anni - ha quindi ricordato il presidente Luca Zaia - dal momento in cui 2 milioni 273mila cittadini del Veneto si sono espressi a favore dell’autonomia e ancora oggi attendono impazientemente affinché si concretizzi l’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Una riforma epocale che renderà tutti più forti ed è una grande opportunità per il paese. Perché non inciderà sui conti pubblici, non aumenterà il divario fra le regioni, ma premierà la buona capacità amministrativa e farà crescere l’economia. L’autonomia è a portata di mano ed è il motore per il futuro del paese».

Nella sua riflessione sul tema, il governatore non ha risparmiato qualche replica a chi solleva criticità riguardo al progetto autonomista: «C’è chi ancora si ostina a chiamarla "spacca Italia", - ha detto Zaia - o chi la "secessione dei ricchi". Chi chiede l’autonomia non sta "battendo cassa", - ha proseguito il governatore del Veneto - ma scommette sul cambiamento e quest’ultimo non danneggerebbe né i territori meno sviluppati economicamente, né quelli più avanzati. Uno studio della Cgia di Mestre dice, infatti, che, la mala burocrazia che attanaglia la gran parte della pubblica amministrazione provoca un danno economico ai contribuenti italiani stimato sui 184 miliardi di euro l'anno. Più del doppio rispetto alla dimensione dell’evasione tributaria presente in Italia secondo il Mef. Un dato significativo, in quanto mette in luce sprechi e inefficienze. Con l’autonomia differenziata, o federalismo fiscale, non viene intaccata l’unità nazionale, ma verrà premiata la buona amministrazione».

A quanti invece, dopo sei anni dal referendum dimostrano di essere scettici circa l'effettivo raggiungimento dell'obiettivo, il presidente Zaia ha voluto rivolgersi con queste parole: «Sono trascorsi sei anni e quanto fatto nell’ultimo anno è particolarmente significativo: il governo che si è insediato ha dato una forte accelerata approvando il disegno di legge che oggi è al centro del dibattito e del lavoro parlamentare. Voglio, per questo, ringraziare il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, il presidente della commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo, Alberto Stefani, e tutti i parlamentari ai quali è ora affidato il compito di dar seguito al lavoro prezioso impostato dal governo». Zaia ha infine concluso: «Il Veneto si aspetta che i lavori possano procedere con celerità, andando a rispettare la tabella di marcia proposta dal ministro Calderoli, dando seguito senza clamori e con pragmatismo alla voce di tanti cittadini della Repubblica, fra i quali i 2 milioni 273 mila cittadini residenti in Veneto che nel 2017 sono andati a votare e hanno chiesto di applicare l’autonomia differenziata. Un processo di modernità, valorizzazione delle competenze e piena assunzione di responsabilità». 

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