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Sbarchi migranti raddoppiati nel 2023, Paolo Borchia (Lega): «Chi se la prende col governo è fuori strada»

Il segretario provinciale della Lega a Verona ed europarlamentare Paolo Borchia: «Comuni veronesi non paghino collasso Tunisia e superficialità governi di sinistra»

Il fenomeno dell'immigrazione verso l'Italia è tornato al centro del dibattito politico, nazionale e locale, dopo la pubblicazione nella giornata di ferragosto da parte del ministero dell'interno del cosiddetto "Dossier Viminale" che ne ricapitola le attività. Dal documento emerge in modo netto come nei primi sette mesi dell'anno 2023, con alla guida del paese Giorgia Meloni sin dall'ottobre del 2022, il numero degli sbarchi in Italia sia ben più che raddoppiato rispetto all'anno precedente. 

In Italia nel 2023 sono più che raddoppiati gli sbarchi dei migranti: tutti i numeri del Viminale

Il segretario provinciale della Lega a Verona ed europarlamentare Paolo Borchia, commentando i numeri del Viminale, ha dichiarato: «Chi se la prende col governo è fuori strada, da mesi denunciamo che la Tunisia è al collasso e i nostri amministratori stanno pagando anni di superficialità della sinistra nell'affrontare i fenomeni migratori. Da questo punto di vista, - ha poi aggiunto Borchia - i risultati della gestione da parte di Matteo Salvini del ministero dell'interno sono chiari: numeri alla mano è stato l'unico in grado di arginare le pressioni migratorie dalla rotta mediterranea».

Lo stesso europarlamentare veronese della Lega ha quindi sottolineato: «Oltre il 90% dei richiedenti asilo non hanno diritto alla protezione internazionale, in base ai dati. Fuori luogo chiedere ai sindaci della nostra provincia di fare i miracoli, specialmente nei piccoli centri dove si registrano carenze sotto il profilo medico-sanitario e dei presidi delle forze dell’ordine. I gravi problemi di sicurezza non si risolvono aumentando il numero degli extracomunitari sul territorio».

Quali possono essere dunque le possibili soluzioni? Secondo il leghista Paolo Borchia servono da un lato «corridoi umanitari per chi ne ha diritto» e dall’altro «azzerare gli sbarchi ed investire seriamente nella cooperazione allo sviluppo, sia nei paesi di partenza che in quelli di transito». Su quest'ultimo punto, il "Dossier Viminale" indica invece che durante la gestione del ministro Piantedosi, e nello specifico dall'1 gennaio al 31 luglio del 2023, sono stati 89.158 i migranti sbarcati in Italia, mentre nello stesso arco temporale del 2022 furono solo 41.435. Il 61,34% dei migranti giunti in Italia quest'anno proviene dalla Tunisia, a seguire poi vi sono le 30.075 persone giunte invece dalla Libia e che rappresentano il 33,73% del totale degli sbarchi in Italia.

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