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Nuovo piano della sosta, le critiche: «Complicherà la vita ai veronesi»

Bozza e Pisa di Forza Italia: «La vera intenzione dell’amministrazione Tommasi è fare cassa con i parcheggi a pagamento». La replica di Traguardi: «Attacchi incomprensibili da chi per anni non ha saputo affrontare il tema della mobilità»

Anche se graduale, sarà un cambiamento talmente grande che non poteva non far discutere e non attirare critiche. Il nuovo piano urbano della sosta adottato dalla giunta comunale di Verona contiene tante novità con cui i cittadini dovranno fare i conti a partire dalla prossima estate. Le pedonalizzazioni, l'aumento del numero e del costo dei parcheggi a pagamento e l'eliminazione delle fasce di libero accesso alla Ztl sono solo i provvedimenti più importanti di una revisione che punta a «rendere la città e i suoi quartieri più vivibili e più a misura di persona», come spiegato dall'assessore Tommaso Ferrari.

Ma per i consiglieri comunali di Forza Italia Alberto Bozza e Luigi Pisa, questa riforma «pura utopia» perché non ci sarebbero le condizioni necessarie a renderla efficace. «Non è attuabile la Ztl h24 in centro storico, come non lo è l’ampia pedonalizzazione della città antica e la scelta dei soli stalli blu e giallo-blu nei quartieri attorno - hanno commentato Bozza e Pisa - Lo puoi fare solo se offri un’alternativa agli spostamenti in auto, quindi potenziando i mezzi pubblici e i parcheggi scambiatori attorno al centro in modo da facilitare il passaggio dal mezzo privato al mezzo pubblico».
Sulle pedonalizzazioni, i due consiglieri di opposizioni non sono contrari a prescindere, ma il nuovo piano ne prevede troppe e questo «creerà degli enormi disagi ai veronesi, che assaliranno i posti auto di Borgo Trento, Valdonega, Santo Stefano, San Zeno e Veronetta ancor di più di quanto già accade. Con la differenza che dovranno pagarsi la sosta, con tariffe in aumento fino al 30%. È evidente quindi che la vera intenzione dell’amministrazione Tommasi è fare cassa, non certo venire incontro alle esigenze dei residenti».
E per il quartiere di Borgo Trento, Forza Italia temeva un ingresso all'interno della Ztl. Ingresso che non fa parte delle novità del piano della sosta, ma questo non rende tranquilli Pisa e Bozza. «L'introduzione di una sosta a pagamento così pesante e diffusa prelude alla creazione di una zona di transito controllata a pagamento», hanno dichiarato i consiglieri.
Mentre l’estensione h24 della Ztl in centro storico «danneggia le attività commerciali, che perderanno clienti che sceglieranno qualche centro commerciale dove l’offerta del parcheggio è più comoda e a costo zero», hanno concluso i consiglieri di Forza Italia.

Ed anche il consigliere regionale Stefano Valdegamberi si è detto contrario ad un piano che «complicherà la vita ai veronesi che ogni giorno arrivano in città da ogni angolo della provincia per lavorare, andare a scuola o usufruire di servizi pubblici, non per capriccio». La proposta di Valdegamberi per disincentivare l'uso delle auto in centro è dunque quello di spostare gli attrattori di traffico.

Agli attacchi del centrodestra, ha risposto dalla maggioranza il movimento civico Traguardi, che trova incomprensibili le reazioni ostili delle opposizioni. «Da una parte, le azioni oggi intraprese sono in linea con i principi del Pums adottato dall'amministrazione Sboarina - hanno fatto sapere da Traguardi - Dall'altra, chi si ostina a sostenere che il futuro della città passi dall'utilizzo indiscriminato dell'auto privata, ignorando la saturazione della nostra viabilità e gli allarmi continui sulla pessima qualità dell'aria, dimostra di essere fuori dal tempo. Chi oggi attacca l'amministrazione è chi, durante tanti anni di governo della città, non è stato in grado di affrontare il tema della mobilità, generando ed amplificando molti dei problemi che oggi noi siamo chiamati a risolvere».

Infine, l'osservatorio Veronapolis giudica ottime le pedonalizzazioni e l'idea di bloccare l'attraversamento del centro storico con i mezzi privati a motore. «Ma è necessario sia garantita l'accessibilità del centro storico, pena la sua morte - ha puntualizzato Giorgio Massignan - Se questo giusto provvedimento non sarà accompagnato da altri che facilitino l’accesso alle zone storiche e lo permettano anche alle categorie non in grado di muoversi con la bicicletta, il centro rischierà di essere frequentato soprattutto dagli utenti degli hotel. Sarà quindi indispensabile collegare il centro storico pedonalizzato con un trasporto pubblico efficiente, con frequenze e portate idonee a servire adeguatamente sia il centro che le zone limitrofe, per evitare che i borghi esterni siano penalizzati dalla Ztl del centro storico. Risulta quindi indispensabile un piano complessivo, che preveda le Ztl, i vari parcheggi, i percorsi ciclabili, ma soprattutto un sistema di trasporto pubblico in grado di sostituire efficientemente quello privato a motore e di collegare le aree centrali e quelle contermini con tempi, efficienza e comodità».

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