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Centrosinistra diviso? Pasetto vs Verona Domani. Bertucco: «Alcuni leghisti tentati dal non votare Sboarina»

Giorgio Pasetto replica a quella che definisce la «destra poltronara e bigotta», rivendicando le proprie storiche «battaglie radicali» anche «insieme a Tommasi». E Michele Bertucco vede un elettorato leghista diviso tra Sboarina e Flavio Tosi

Le recenti scintille tra M5S e Azione all'interno della coalizione di centrosinistra che sostiene il candidato sindaco Damiano Tommasi alle elezioni amministrative nel Comune di Verona del 12 giugno, aveva provocato nelle scorse ore il nemmeno troppo velato sarcasmo compiaciuto degli esponenti di Verona Domani. La lista civica che, al contrario, appoggia la riconferma del primo cittadino uscente Federico Sboarina, in una nota delle scorse ore sottolineava infatti le divergenze all'interno del centrosinistra e, in particolare, la difficile partnership tra pentastellati e calendiani. 

Al culmine della soddisfazione per i guai in casa d'altri, la nota di Verona Domani definiva la coalizione di centrosinistra «un'insalata nizzarda di radicali, promotori e sostenitori di referendum sul fine vita, sulla liberalizzazione della droga, presunti neo-liberali come si definisce Calenda, forze manettare ormai cadute in disgrazia ed esponenti che si definiscono fortemente cattolici e conservatori, come lo stesso Tommasi». Insomma, per Verona Domani, quella in appoggio all'ex centrocampista della nazionale sarebbe «una coalizione che sta dimostrando in queste settimane tutte le sue incongruenze e le sue contraddizioni».

La risposta nei confronti dei variopinti epiteti che il centrosinistra veronese si è visto attribuire da parte degli esponenti di Verona Domani, è giunta a stretto giro da parte di Giorgio Pasetto. Quest'ultimo, infatti, ha rivendicato con orgoglio tutte le proprie battaglie di cui si è sin qui fatto promotore nel corso della sua carriera politica, nonché di quelle che intende perseguire al fianco di Damiano Tommasi: «Verona Domani, - afferma il candidato nella lista Azione-Più Europa Giorgio Pasetto - come tutta la destra veronese, ha un problema con i fondamentali della democrazia e non riesce a concepire l'unione di forze politiche di diverse anime, ma con valori comuni come libertà, inclusione, tolleranza, legalità, sostenibilità e responsabilità sociale. Questa è la coalizione che sostiene Damiano Tommasi».

Lo stesso Giorgio Pasetto ha quindi giocato di ironia, rinfacciando a Verona Domani un certo «provincialismo» tanto da modificarne il nome in «Verona ieri». Pasetto ha infatti spiegato: «Dalle nostre parti c'è chi pensa ad una città moderna e verde, dalle loro si pensa a nominare il presidente della Fiera un mese prima del voto».  Lo stesso Pasetto ha poi aggiunto: «A proposito di "radicali, sostenitori di fine vita e droghe libere", personalmente rivendico con fierezza il mio impegno a favore di chi soffre e contro le mafie dello spaccio e annuncio che proprio su questi temi incentrerò le ultime settimane della campagna elettorale. Inviterei Verona Domani a confrontarsi, - ha concluso Giorgio Pasetto - ma temo che avrebbero ben pochi argomenti».

In materia di coalizioni più o meno divise, più o meno unite, è intervenuto nelle ultime ore anche il candidato al Consiglio comunale della lista In Comune per Verona - Sinistra Civica Ecologista, Michele Bertucco. In questo caso, Bertucco ha rilanciato l'idea di una destra tutt'altro che coesa attorno alla figura del sindaco uscente, spiegando che la ricandidatura di Sboarina «non accende gli entusiasmi tra gli elettori leghisti e tanto meno tra la stessa nomenclatura di partito, abituata da tempo a fare buon viso a cattivo gioco». Lo stesso Bertucco arriva quindi ad ipotizzare che, il prossimo 12 giugno, tra gli esponenti leghisti «la tentazione di votare contro Sboarina sarà molto forte».

Insomma, se per il centrosinistra i guai parrebbero giungere dall'interno della coalizione, con le recenti fibrillazioni tra M5S ed Azione, stando alla "prospettiva Bertucco" le note dolenti per il centrodestra sboariniano si potrebbero rivelare direttamente alle urne. Per l'esponente di In Comune per Verona - Sinistra Civica Ecologista, in sintesi, è tutt'altro che peregrina l'idea che una parte di elettorato leghista a Verona finisca con il votare Flavio Tosi invece che Sboarina al primo turno. E questo, sempre secondo Michele Bertucco, «ad ulteriore conferma che la sfida di queste elezioni è tra due destre e il centrosinistra e non tra una destra, un civico e il centrosinistra». La domanda, cui comprensibilmente Michele Bertucco si guarda bene dal fornire anche solo l'ombra sbiadita di una risposta, è se per caso, tra queste due destre veronesi ve ne sia una che, non tanto gli piaccia di più, ma eventualmente gli potrebbe dispiacere meno in caso di ballottaggio con Damiano Tommasi tra gli sfidanti. 

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