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Dopo le critiche a Elena Cecchettin, petizione per le dimissioni di Valdegamberi

«Ragazza che abbraccia ed esalta simboli di satanismo», così il consigliere regionale ha definito la sorella della 22enne uccisa dall'ex fidanzato. Zaia si dissocia, ma al PD non basta: «Lo induca a ritrattare e a scusarsi»

Si allunga la lista di chi chiede le dimissioni del consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi. E per ottenerle Europa Verde ha organizzato anche una petizione online.
Lo stesso consigliere non si aspettava di suscitare così tante reazioni avverse con un pensiero condiviso sui social network. Un pensiero da cui si è dissociato anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e con cui Valdegamberi si è posto in contrapposizione con Elena Cecchettin, la sorella della 22enne veneziana uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta.

Proprio dopo la fiaccolata in ricordo di Giulia Cecchettin, la sorella era intervenuta nel programma di Rete 4 Dritto e Rovescio, chiedendo di non giudicare Turetta «come un mostro, come un malato», perché per Elena Cecchettin l'assassino della sorella «è un figlio sano della società patriarcale, che è pregna della cultura dello stupro». Ma per Valdegamberi, la posizione di Elena Cecchettin «minimizza la responsabilità personale dell'omicida per cercare una responsabilità nel presunto "modello patriarcale"».

«L’idea dell’amore come possesso personale, in funzione egoistica di sé stessi e del proprio soddisfacimento e non del bene dell’altro, fortemente promossa ed esaltata nella nostra società, genera mostri ovunque - ha dichiarato Valdegamberi, spiegando la sua critica ad Elena Cecchettin - L'amore è l'antitesi dell'egoismo ma nessuno educa a questo e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. L'ipernarcisismo dell'egoistica cultura dominante del successo ad ogni costo che domina ovunque nella nostra società non accetta la sconfitta, non accetta il "no" di una fidanzatina che non vuole stare con te. Quando gli insegnanti rimproverano un nostro figlio cosa facciamo? Corriamo a rimproverare gli insegnanti: il figlio ha sempre ragione. Non esistono per lui i "no" ma solo i "sì": poi ci meravigliamo che ci troviamo con dei mostri dalla faccia di bravi ragazzi in casa. Altro che società patriarcale o non patriarcale».

Inoltre, nel suo commento, Valdegamberi aveva messo in evidenza alcuni simboli indossati dalla sorella di Giulia sia durante la sua apparizione televisiva sia in diverse foto pubblicata sui social dalla ragazza. «Una ragazza che abbraccia ed esalta simboli di satanismo che tutto sono tranne che amore e fratellanza», ha aggiunto il consigliere regionale.

Spiegazioni che non hanno smorzato le polemiche e che non hanno fatto ricredere coloro che chiedono le dimissioni di Valdegamberi. Una richiesta che Europa Verde Veneto ha voluto rendere popolare, aprendo una petizione online sul sito Change.org. «Valdegamberi ha manifestato una violenza verbale inaudita e veicolato di fatto un messaggio pericolosissimo, che alimenta la fonte socio-culturale della violenza sulle donne - si legge nella petizione - Un comportamento inqualificabile per il ruolo istituzionale che ricopre, che non può più essere tollerato. La società e tutte le istituzioni sono chiamate oggi più che mai a uno sforzo comune che debelli definitivamente la cultura patriarcale e denigratoria nei confronti delle donne. Serve un cambio di rotta e la Regione Veneto sia d’esempio: chieda immediatamente le dimissioni del consigliere Valdegamberi».

Ma la segretaria comunale del PD di Verona Alessia Rotta ed il segretario provinciale Franco Bonfante vorrebbero un intervento ulteriore del presidente della Regione Luca Zaia, il quale si è finora soltanto dissociato dalle parole di Valdegamberi. «Ci aspettiamo che Zaia parli con il suo consigliere e lo induca a ritrattare e a scusarsi, o che altrimenti prenda atto che Valdegamberi si rivela un indegno rappresentante di qualunque veneto, indipendentemente dal colore politico», è la richiesta del PD scaligero, la quale ha ottenuto il pieno appoggio anche di +Europa. «Valdegamberi è un filorusso che usa la sua posizione di personaggio pubblico per dare fiato ad atteggiamenti vergognosi e meritori di pubblico ludibrio», hanno detto Lorenzo Dalai ed Enrico Migliaccio di +Europa Verona. E la richiesta di dimissione è giunta anche dai parlamentari veneti del Movimento 5 Stelle Barbara Guidolin ed Enrico Cappelletti. «È inaccettabile - hanno detto - che coloro che dovrebbero rappresentare la dignità e la compostezza nelle istituzioni si lascino andare a commenti sprezzanti e offensivi. Valdegamberi ha formulato affermazioni inopportune e insensibili, sminuendo il dolore e lo sfogo di chi è stato vittima di una violenza indicibile. Questo non solo offusca la gravità della situazione, ma rappresenta un mancato rispetto per la sofferenza delle persone coinvolte. In momenti come questi, il dovere delle istituzioni è quello di manifestare solidarietà, rispetto e sostegno ai familiari delle vittime, evitando commenti lesivi e inopportuni che non fanno altro che aumentare la sofferenza».

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