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Rabbia leghista per il no al terzo mandato. «Pronti ad andare da soli in Veneto»

I fedelissimi del presidente della Regione non si scoraggiano: «Dopo Zaia, solo Zaia». L'assessore Mercato manda un messaggio agli alleati: «Prossimo candidato alle regionali deve essere della Lega». E il centrosinistra prova ad approfittarne

L'inizio di una nuova era per il Veneto oppure di uno scontro tra i partiti di centrodestra che potrebbe indebolire il Governo Meloni. Al momento non si conoscono, ma saranno comunque importanti le conseguenze del voto di ieri della commissione per gli affari costituzionali del Senato. La bocciatura dell'emendamento che avrebbe permesso ai presidenti di Regione di ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo non può essere messa in secondo piano, soprattutto in Veneto. Per i veneti, infatti, questo voto contrario allontana l'ipotesi di ricandidatura di Luca Zaia. Mentre a livello nazionale, è stata rimarcata una diversità di vedute tra la Lega e i suoi alleati di Governo. I leghisti avevano proposto l'emendamento, ma Fratelli d'Italia e Forza Italia lo hanno affossato insieme ai partiti di opposizione (tranne Italia Viva che ha votato con la Lega).

Il leader della Lega Matteo Salvini ha gettato acqua sul fuoco, dichiarando che «non c'è nessun problema per la tenuta della maggioranza», ma non è riuscito fino in fondo a coprire i malumori veneti. Malumori di cui il centrosinistra potrebbe anche approfittare. «Questi ultimi sviluppi chiamano in causa le forze che vogliono costruire un'alternativa al modello che da più di vent’anni governa la Regione . ha dichiarato la consigliera regionale Elena Ostanel - Dobbiamo farci trovare pronti per offrire alle cittadine e ai cittadini del Veneto una proposta unitaria, credibile, costruita con un percorso comune, e che sappia parlare e rispondere ai cittadini veneti e i loro bisogni reali».

Proposta unitaria che rischia di mancare nel centrodestra se la Lega non sarà accontentata. L'assessore regionale leghista Roberto Marcato non ha usato giri di parole, come riportato da Gabriele Fusar Poli su PadovaOggi: «Se qualcuno immagina che con questa impossibilità di terzo mandato non ci sia un candidato della Lega dopo Luca Zaia si sbaglia di grosso - ha dichiarato Marcato - Per quanto mi riguarda e ci riguarda, ovvero per una gran parte dei nostri militanti, il prossimo candidato alle Regionali dovrà essere un candidato della Lega, se poi ci sarà convergenza di tutto il centrodestra bene altrimenti siamo prontissimi ad andare da soli con una lista Lega, una lista Zaia e una lista autonomista. Probabilmente qualcuno immagina che il consenso di Giorgia Meloni che abbiamo avuto anche in Veneto si possa trasformare in consenso anche alle prossime elezioni regionali, ma non sarà così: la Lega è radicata, noi abbiamo un esercito che nessun altro partito ha e abbiamo intenzione di giocare la nostra partita fino alla fine».

E alle parole di Marcato si sono aggiunte anche quelle dei fedelissimi di Zaia, i quali ritengono che la sfida per il terzo mandato non sia ancora chiusa e sono pronti a tutto. Il consigliere regionale Alberto Villanova ha detto: «Qualcuno a Roma crede che la battaglia sia terminata. Si sbaglia, perché è proprio il contrario. L’esito della votazione romana stringerà ancora di più le fila sulla figura che più di ogni altro, in Veneto, riesce a riunire intorno a sé amministratori, sindaci e, soprattutto, cittadini: Luca Zaia. Il presente e il futuro di questa terra». E il consigliere regionale Giulio Centenaro ha aggiunto:«Daremo il 110% per la nostra gente, i nostri sostenitori e il nostro presidente. Non un passo indietro: dopo Zaia, solo Luca Zaia».

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